Chiusura ponti tra Emilia e Lombardia, Palmizio (Fi) scrive al Ministro

"Se da un lato la sicurezza e l’incolumità pubblica sono priorità assolute - scrive -, è altrettanto importante proporre adeguati percorsi alternativi che limitino al minimo i disagi al trasporto durante gli interventi di manutenzione"

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“E’ vero che rivendichiamo maggiori autonomie regionali ma non certamente il blocco dei collegamenti tra Emilia e Lombardia!”.

Ponti chiusi con la Lombardia, Foti e Rancan: “Intervenga il Ministero”

Così l’onorevole Massimo Palmizio (Forza Italia): “Purtroppo – spiega – da alcuni mesi la situazione è diventata molto complicata, noi tutti auspicavamo che il Governo sapesse far fronte a questa emergenza ma così non sembra essere, per questo ho deciso di coinvolgere direttamente il Ministro  delle Infrastrutture e dei trasporti depositando nei giorni scorsi una interrogazione parlamentare”.

Emergenza ponti, appello di Confindustria e artigiani: “Interventi strutturali”

“Ho evidenziato che la zona di raccordo su strada tra Emilia – Romagna e Lombardia si srotola attraverso numerosi ponti sul Po, specie nella zona del Piacentino e della Bassa Parmense e Bassa Cremonese. I ponti sul Po versano da tempo in condizioni strutturali e di manutenzione pessime, motivo per cui durante gli ultimi sopralluoghi si è decisa la chiusura totale o parziale della maggior parte di essi”.

“La situazione che si è creata per il traffico veicolare e commerciale – prosegue – è estremamente critica e l’area coinvolta, anello di raccordo fondamentale del traffico nonché area logistica strategica per il flusso commerciale fra la Lombardia e l’Emilia-Romagna, è prossima alla paralisi; l’attuale regime di transito rischia di compromettere seriamente l’andamento della produzione industriale e la già flebile ripresa economica delle aziende emiliane e lombarde, tanto più che si prevedono tempi lunghi ed incerti, interventi costosi e disagi sempre maggiori per la circolazione. E se da un lato la sicurezza e l’incolumità pubblica sono priorità assolute, è altrettanto importante proporre adeguati percorsi alternativi che limitino al minimo i disagi al trasporto durante gli interventi di manutenzione”.

“Ho quindi chiesto al Ministro – conclude – se sia a conoscenza delle situazione di grave emergenza e disagio descritta e come intenda intervenire, con gli strumenti di competenza e di concerto con sindaci ed amministrazioni locali, al fine di assicurare immediatamente il rapido ripristino, l’operatività e l’efficienza della zona e scongiurare l’aggravarsi dei disagi per le popolazioni dei territori interessati”.

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