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Innovazione e tradizione, Barilla incontra gli studenti della Cattolica foto

Fabrizio Pellegrini, shopper e trade marketing VP di Barilla, ha introdotto agli studenti del corso di Food Marketing e Strategie Commerciali il difficile contesto con cui le aziende di oggi devono necessariamente interfacciarsi

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Dei 10,650 nuovi prodotti lanciati annualmente sul mercato solo 270 sopravvivono sullo scaffale per più di tre anni (2,5%).

Sono questi i numeri con cui Fabrizio Pellegrini, shopper e trade marketing VP di Barilla, ha introdotto agli studenti del corso di Food Marketing e Strategie Commerciali dell’Università Cattolica di Piacenza il difficile contesto con cui le aziende di oggi devono necessariamente interfacciarsi.

Non è sufficiente chiamarsi Barilla ed avere alle spalle 140 anni di storia per essere leader di mercato: innovazione continua di prodotto/processo ed attenzione al trinomio consumer – shopper – customer sono variabili cruciali per il successo internazionale dell’azienda.

Il mercato italiano dei biscotti è un chiaro esempio di come Barilla sia in grado di soddisfare gusti ed esigenze di consumo sempre più diverse: il brand Pan di Stelle dedicato ai più piccoli, Ringo per il break dei teenagers ed i più classici biscotti Mulino Bianco e Pavesi per la colazione degli italiani.

Da un biscotto “qualsiasi” della gamma Mulino Bianco, Pan di Stelle è diventato un brand che strizza l’occhio alle esigenze dei consumatori più giovani in tutti i momenti della giornata, non soltanto a colazione ma anche a merenda ed in altre occasioni di aggregazione (Mooncake e torta Pan di Stelle).

Questo atteggiamento profondamente customer oriented è ciò che permette a Barilla di ricoprire tutti e tre i gradini del podio dei biscotti più consumati in Italia.
 
Una domanda sempre più differenziata richiede a produttori e distributori di adeguarsi a nuovi trend, i prodotti healthy – dice Pellegrini – non sono più moda ma un bisogno consolidato. Barilla ha intrapreso una scelta di coopetition con Esselunga per approfondire nuovi modelli di consumo e soddisfare un mercato in crescita: il caso Legumotti ne è un primo risultato.

Si tratta di un prodotto a base di farina di legumi dalle elevate performance nutrizionali, gustoso, veloce da preparare e naturalmente gluten-free. Questa nuova referenza è prova della costante propensione ad innovare sia nel mercato intermedio che in quello finale da parte del gruppo Barilla.

L’innovazione passa anche attraverso la tradizione: è possibile innovare l’icona della cucina italiana? É un processo che Barilla ha intrapreso negli ultimi anni verso alcuni formati di pasta. Il più conosciuto ed apprezzato spaghetto n°5 oggi è presente sugli scaffali non solo nel formato classico con semola di grano duro ma anche Bio, integrale, ai cinque cereali e senza glutine; questo permette di accontentare bisogni della clientela sempre più segmentati: intolleranze alimentari, attenzione alla persona, alla salute ed al rispetto dell’ambiente.

Questi sono solo alcuni degli esempi di innovazione che Fabrizio Pellegrini ha citato nel corso della sua lezione manageriale, animata anche dall’assaggio di alcuni prodotti prossimi al lancio e da un’intensa sessione finale di Q&A.

“Le aziende ricoprono un ruolo di grande responsabilità con queste testimonianze: portano la realtà aziendale davanti agli occhi degli studenti che ne rappresentano il futuro” queste le parole di Pellegrini che ci auguriamo di avere nuovamente come nostro ospite.
 
Università Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza – Ottobre 2017
Marco D’Avanzo, Alessandro Iuffmann Ghezzi, Emilio Rossi

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