“Acqua, affrontare ora la questione per evitare altra estate senz’acqua”

Gasparini e Parmigiani: "Confagricoltura attiva a tutti i livelli: servono una gestione razionale della risorsa, invasi e opere di ripristino, come chiediamo ormai da troppo tempo"

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Tavolo nazionale di Confagricoltura per affrontare, sin da ora, con provvedimenti urgenti, la questione idrica “che è peggiorata a causa di cambiamenti climatici, siccità e alluvioni”.

A convocare e coordinare l’incontro, che si è tenuto il 15 novembre, a palazzo della Valle, quartier generale di Confagricoltura, è stata la piacentina Giovanna Parmigiani componente di giunta esecutiva delegata per l’ambiente insieme al vicepresidente dell’associazione nazionale bonifiche Giovanni Tamburini.

Presente anche il presidente di Confagricoltura Piacenza, Filippo Gasparini, insieme a una rappresentanza di presidenti e direttori delle sedi territoriali dell’Organizzazione ed ai rappresentanti di Confagricoltura presso i consorzi di bonifica.

Nell’incontro si è evidenziato come i dati dei bacini idrici siano davvero preoccupanti: dal 2010 ad oggi in Italia le disponibilità si sono praticamente dimezzate, con forte accentuazione del fenomeno al Settentrione.

“L’auspicio è che si arrivi alla prossima stagione estiva con una sufficiente disponibilità d’acqua” – ha ribadito il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. “In ogni caso – ha sottolineato – occorre spendere presto e bene i fondi attualmente messi a disposizione per la gestione delle risorse idriche. A partire dal Piano di sviluppo rurale nazionale – piano irriguo – sul quale si è avviata la fase di valutazione dei numerosi progetti presentati, per un valore complessivo di oltre un miliardo di euro, quelli del fondo per lo sviluppo e la coesione per la messa in sicurezza dei territori ed i fondi per il finanziamento degli investimenti e dello sviluppo infrastrutturale del Paese”. 

Dopo l’emergenza siccità ora occorre confrontarsi con le alluvioni. Si stima che il 60% del Paese ne sia a rischio e che i danni da esse causati nel corso di 11 anni ammontino a circa 11 miliardi di euro per le 20 principali inondazioni registrate.

Parmigiani si è soffermata, in particolare, sulla necessità di “sostenere il ‘piano nazionale degli invasi’ per rispondere alle ricorrenti siccità – non è accettabile che solo l’11% dell’acqua disponibile oggi in Italia venga intercettata dagli invasi -, il ‘piano manutenzione’ per le alluvioni e tutte le azioni dirette a ridurre il rischio idrogeologico anche attraverso il potenziamento degli interventi di manutenzione delle infrastrutture e del territorio, migliorando la protezione da allagamenti e frane”.

Altra sfida è quella del risparmio idrico che, comunque, dovrà essere calibrato alle diverse realtà ed esigenze territoriali.

“Ma per raggiungere questo obiettivo – evidenzia Confagricoltura – occorre che siano aperti in tutte le Regioni i bandi per gli investimenti irrigui delle imprese agricole. Per far questo è necessario risolvere i contenzioso con l’Unione europea sulle condizionalità ex ante (creazione di un quadro giuridico per la politica dei prezzi dell’acqua a livello regionale)”.

Infine si è evidenziato come una delle nuove sfide dell’economia circolare sia “l’utilizzo delle acque reflue a fini irrigui; occorre disporre in tempi brevi di un quadro legislativo chiaro sul loro recupero, che preveda elevati standard qualitativi e che assicuri la qualità dei prodotti, anche perché sono ormai numerose le iniziative che si stanno sviluppando a livello territoriale”.

“Sul tema acqua – ha sottolineato Gasparini – Confagricoltura sta facendo squadra ad ogni livello, sui tavoli nazionali come sul territorio. Non possiamo più permettere che ad ogni disastro annunciato si reagisca come se fosse la prima volta che si presenta l’emergenza, si tratti di siccità come di alluvioni, serve una gestione razionale della risorsa, servono invasi e opere di ripristino, come chiediamo ormai da troppo tempo”.

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