Morte del carabiniere Di Pietra, due anni e sei mesi al camionista foto

Accusato di lesioni colpose e omicidio colposo: contro il suo tir, parcheggiato nei pressi di una curva in attesa di entrare al polo logistico di Castello, si schiantò la gazzella con a bordo il militare

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E’ stato condannato a due anni e sei mesi di reclusione il camionista romeno accusato di lesioni colpose e omicidio colposo a seguito dell’incidente che il 29 settembre del 2014 alle porte di Castelsangiovanni (Piacenza) costò la vita all’appuntato dei carabinieri Luca Di Pietra.

Contro il suo tir, parcheggiato lungo una curva in attesa di entrare al polo logistico, si schiantò a 130 orari la gazzella con a bordo il militare, di 39 anni, e il collega appuntato scelto Massimo Banci, impegnata nell’inseguimento di una vettura sospetta.

La vettura, una Fiat Bravo, rimase incastrata sotto il mezzo pesante: l’impatto non lasciò scampo a Di Pietra, mentre Banci rimase gravemente ferito.

Il giudice Italo Ghitti ha accolto la richiesta del pm Antonio Rubino, secondo cui senza quel camion l’auto dei carabinieri non si sarebbe schiantata, disponendo una provvisionale complessiva di 225mila euro.

Per il legale difensore dell’autista, Marco Malvicini, che aveva chiesto l’assoluzione del proprio assistito, la posizione del mezzo pesante era invece ininfluente e la “gazzella” sarebbe finita comunque fuori strada a causa dell’alta velocità.

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