Piacenza, la squadra cresce ma manca l’attacco. Top e Flop
Quel che appare evidente, al netto degli errori esterni, è che vi sia ancora troppo nervosismo in tutte le componenti di campo ed extra-campo che non aiutano di certo tutto l’ambiente in un momento così delicato
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Un punto in tre giorni per il Piacenza, che dopo la sconfitta contro la Giana Erminio vede sfumare la massima posta anche contro la Carrarese dopo un match ben giocato nel quale è mancata la stoccata vincente nel momento migliore dei biancorossi.
Problemi offensivi dovuti sicuramente all’assenza di un vero uomo d’area, ma una prestazione che lascia, nel suo complesso, ben sperare ora che il calendario si fa più duro per la squadra di Franzini con Pistoiese, Alessandria, Pro Piacenza, Livorno e Siena da qui alla fine del girone di andata.
I TOP – Nonostante le assenze di Di Cecco, Pergreffi e Bini la difesa ha concesso poco ad uno degli attacchi più imprevedibili.
La presenza contemporanea di quattro uomini offensivi poteva preoccupare una retroguardia biancorossa che aveva in Silva e Bertoncini una coppia centrale inedita. Invece il Piacenza ha corso solo un paio di rischi nella parte centrale del secondo tempo, momento nel quale entrambe le formazioni erano sbilanciate a centrocampo alla ricerca del gol-vittoria.
A centrocampo sul centro sinistra la catena Masciangelo-Morosini-Scaccabarozzi ha giocato quasi a memoria creando i maggiori pericoli. In particolare l’ex Virtus Bergamo è stato il protagonista sia in chiusura che in fase di finalizzazione, confermandosi un elemento insostituibile della mediana.
Pur in un ruolo non suo Della Latta ha evidenziato progressi come regista, millimetrici un paio di lanci per Nobile sulla destra; probabilmente deve ancora crescere nella gestione di alcune palloni, ma la posizione di cardine davanti alla difesa può essere il suo futuro.
I FLOP – E’ mancato in attacco l’uomo capace di creare peso in area e finalizzare a dovere il lavoro della ali. Le assenze di Romero e la condizione ancora approssimativa di Corazza hanno imposto Zecca come centravanti in una posizione che non è ottimale per il giovane piacentino e che non ha permesso di trovare la giusta profondità alla manovra di Franzini.
Ancora gli episodi ed il nervosismo eccessivo frenano la crescita del Piacenza: l’ingenuo fallo di Della Latta al limite dell’area su Tavano che ha generato la punizione del pareggio e l’espulsione nel finale di Morosini (parsa esagerata ma comunque non scandalosa) hanno segnato il match in un periodo in cui le decisioni arbitrali non sembrano premiare i biancorossi.
Quel che appare evidente, al netto degli errori esterni, è che vi sia ancora troppo nervosismo in tutte le componenti di campo ed extra-campo che non aiutano di certo tutto l’ambiente in un momento così delicato.
Giancarlo Tagliaferri
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