Profughi che diventano “volontari” in 16 comuni: già centinaia hanno aderito
E' il cosiddetto patto di volontariato, che dopo alcune difficoltà operative (e anche diffidenze), pare sia decollato anche tra i comuni piacentini, di tutti i colori politici

Sono 16 i comuni in provincia di Piacenza che stanno impiegando o hanno impiegato i richiedenti asilo ospiti sul loro territorio in lavori di pubblica utilità.
Anche se possiamo fare soltanto una stima indicativa, sono diverse centinaia i migranti che in questi mesi hanno pulito strade, ramazzato marciapiedi, tinteggiato muri e compiuto lavori di manutenzione del verde urbano.
E’ il cosiddetto patto di volontariato, che dopo alcune difficoltà operative (e anche diffidenze), pare sia decollato anche tra i comuni piacentini, di tutti i colori politici.
L’ultimo ad aderire quello di Cortemaggiore, che utilizzerà una decina di migranti ospitati sul territorio.
La convenzione viene stipulata tra il soggetto gestore, che garantisce vitto e alloggio agli stranieri, e il Comune dove sono ospitati. L’adesione è su base volontaria (non viene percepito alcun compenso) e di norma i lavori svolti sono quelli di pubblica utilità, su indicazione dei Comuni stessi.
Ad invogliare i sindaci all’utilizzo dei richiedenti asilo, anche il nuovo protocollo che la Regione Emilia Romagna ha promosso un mese fa, che mette a disposizione 100mila euro per coprire le spese per l’assicurazione contro gli infortuni dei partecipanti, l’organizzazione di percorsi di orientamento e formazione, oltre ad eventuali attrezzature e dispositivi di protezione individuale per l’esercizio delle attività di volontariato.
Pontedellolio è stato il primo Comune a coinvolgere i profughi in lavori di pubblica utilità: già nel novembre di tre anni fa un gruppo di richiedenti asilo venne incaricato di rimettere a nuovo la ex scuola di Riva.
A ricordarlo è il sindaco Sergio Copelli: “In questi anni si sono avvicendati tanti ragazzi al lavoro sul nostro territorio. Anche perchè la loro permanenza è temporanea e quelli impiegati tre anni fa se ne sono andati da un pezzo.
Attualmente sono una ventina quelli che hanno aderito al patto di volontariato, li utilizziamo a rotazione in squadre di 4 persone guidate da un nostro tecnico per la cura del verde e la manutenzione pubblica.
Sono contento che il nostro esempio sia poi stato seguito da altri, ritengo che uno dei compiti del sindaco sia quello di gestire queste situazioni e anche di operare per l’inclusione sociale di chi risiede sul territorio. E poi questi lavori ci servono”.
Gli altri comuni nei quali sono stati stipulati patti di volontariato comunicati alla Prefettura sono: Monticelli, Sarmato, Bettola (dove opera l’organizzazione Gus), Rivergaro, Calendasco, Coli, Cadeo, Cortemaggiore, Carpaneto, Podenzano, Castelsangiovanni, Villanova, Gragnano (attualmente sono 24-25 i volontari seguiti dall’Auser) e naturalmente Piacenza.
Recentemente l’assessore comunale ai servizi sociali di Piacenza Federica Sgorbati ha puntualizzato che proseguirà l’impiego dei richiedenti asilo anche in città in lavori di pubblica utilità.
A Piacenza è l’Asp “Città di Piacenza” che ospita 180 migranti (107 uomini, 42 donne e 31 bambini) ad organizzare per conto dell’amministrazione l’impiego dei richiedenti asilo insieme alla cooperativa sociale che li gestisce, L’Ippogrifo.
Sono 35 quelli hanno sottoscritto il patto di volontariato: 15 fanno parte della squadra di lavoro dell’Asp dedita alla manutenzione e ai lavori interno, mentre una ventina sono stati impiegati in diversi interventi in strutture e aree pubbliche: la pulizia di strade e marciapiedi, la tinteggiatura dei locali comunali in via Beverora, in via Martiri della Resistenza, e dell’asillo di via Ottolenghi. Da qualche tempo l’utilizzo di questi volontari era sospeso, ma ora riprenderà almeno fino a fine anno, quando scadrà la convenzione.
Tra i migranti ospitati dall’Asp, inoltre, 41 hanno trovato un lavoro con un contratto a tempo determinato, 3 stanno compiendo stage lavorativi, e una persone è impiegata in una coop sociale.
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