Difesa idraulica, Liberali ‘L’affido integrale alla Bonifica non funziona’

Intervento dei Liberali Piacentini in merito all'operato del Consorzio di Bonifica di Piacenza. 

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Intervento dei Liberali Piacentini in merito all’operato del Consorzio di Bonifica di Piacenza. 

Il Consorzio di bonifica, solitamente così attivo nel propagandarsi, in questi giorni (significativamente) latita. Se fosse solo per l’assenza dai giornali in sé poco male, nessuno sente la mancanza delle sparate propagandistiche consortili. Il fatto è che, ancora una volta, i disastri di questi giorni dimostrano che il sistema di difesa idraulica affidato in modo così integrale (come solo la Regione Emilia fa) ai Consorzi di bonifica, non funziona.

Dispersione di mezzi enorme, tassazione coatta crescente, soldi dei contribuenti spesi perfino per manifestazioni ludiche, anche diseducative: andrebbe spiegato che nessun pasto è gratis e che a pagare opere e manifestazioni (anche inutili) non è il Consorzio ma chiunque (in provincia di Piacenza) abbia una casa, anche se non ne ricava (aldilà di logomachie e fantasticherie varie) alcuna utilità. Le esperienze sono continue e di ogni piacentino.

La responsabilità delle amministrazioni comunali della provincia di Piacenza, a parte la Regione e la nuova amministrazione della città di Piacenza (dalla quale si attende l’attuazione delle sue intenzioni programmatiche), è palese: non si capisce perché la Regione dia i soldi per opere idrauliche al Consorzio di bonifica piacentino invece che ai Comuni che, peraltro, non li reclamano, preferendo essere serviti dal Consorzio.

Per non parlare di quei Comuni (come, da ultimo, Pontenure) che hanno chiesto al Consorzio di fare opere (che quest’ultimo ha anche magari fatto) così legittimando l’estensione della (gravosa) tassazione di bonifica sui loro cittadini. Per il resto siamo sempre in attesa di sapere dalle Organizzazioni che appoggiano l’attuale conduzione del Consorzio (e cioè, a parte la Coldiretti che lo guida: Confindustria, Confcommercio, Confartigianato, Confagricoltura ecc.) a cosa sia servita, per i loro iscritti, la loro corresponsabilità nella gestione del Consorzio e quale vantaggio essa abbia portato giacché, da diversi anni a questa parte, la contribuzione non fa che aumentare. Altrettanto confidiamo che la politica prenda una posizione chiara aldilà della strumentale ripetizione del concetto che debbono pagare solo coloro che con i loro beni traggono beneficio dalla bonifica: che è un concetto stabilito dalla legge, ma che è regolarmente eluso dalle cartelle esattoriali esecutive che il Consorzio continua ad emettere e per non pagare le quali occorre adire la Commissione provinciale tributaria.

E’ ora che le rappresentanze di categoria e politiche tornino tra i loro iscritti, le prime, e tra la gente, le seconde, per sentire che cosa dicono del Consorzio e delle somme che lo stesso pretende, i cittadini. 

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