Il bilancio Coldiretti: “Risparmio idrico fondamentale”. Cresce la manodopera straniera foto

“Una annata “indimenticabile”, la definisce il presidente Crotti - tra la siccità di quest’estate e il recente gelicidio

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“Una annata “indimenticabile”, contraddistinta da una serie di fattori climatici avversi e preoccupanti, tra la siccità di quest’estate e il recente gelicidio. Per far fronte a questi problemi fondamentale investire sul risparmio idrico e lo stoccaggio dell’acqua concentrandosi sulla creazione di nuovi invasi”.

Così il presidente di Coldiretti Piacenza Marco Crotti presentando il bilancio dell’annata agraria 2017.

“Tra i fenomeni più preoccupanti bisogna segnalare anche l’aumento dei boschi rispetto al 2016” – ha aggiunto – “Abbiamo infatti riscontrato un aumento del 12 % delle aeree boschive, concomitante all’abbandono delle montagne”. “Il problema principale è che questo aumento incontrollato è causa del dissesto idrogeologico”.

Notizie positive sul fronte tassazione. “Grazie all’abrogazione di Imu e Irap, abbiamo riscontrato un risparmio di circa 800mila euro per i soci Coldiretti. Oltre alla stabilizzazione dell’Iva per il settore zootecnico che ha garantito un risparmio di 492 mila euro”.

L’INTERVISTA A MARCO CROTTI – VIDEO

LAVORATORI STRANIERI – Interessante il dato sull’incremento della popolazione straniera impiegata sul territorio. Secondo i dati “Epaca” (Ente di patrocinio e assistenza per i cittadini e l’Agricoltura) guida questa classifica la Romania con un incremento di lavoratori del 14,3% dal 2012, seguita dall’India, con un +11,4%, in particolare nel settore caseario. “La maggior parte del latte è munto da manodopera indiana” – ha spiegato Crotti – “nei prossimi anni sarà sempre più importante integrare forza lavoro straniera in base alle singole competenze”.

I SETTORI – In generale il settore lattiero caseario presenta un positivo equilibrio stabile rispetto agli ultimi anni.

Sul fronte pomodoro Piacenza nonostante i problemi climatici si conferma protagonista sia a livello regionale che nazionale. Con 3.432 ettari coltivati (contrattati da Ainpo) – in leggero aumento rispetto al 2016 (+4 %) – infatti, la nostra città è prima per produzione di pomodoro in Emilia Romagna. In diminuzione invece il prezzo del prodotto come sottolineato da Filippo Arata, presidente Ainpo: “Nonostante quest’anno ci sia stata una diminuzione di circa un euro per ettaro (dai 6.4 del 2016 ai 5.4 di quest’anno), comunque la produzione rimane costante”.

Per gli altri comparti sono intervenuti anche Gianluca Maserati, viticoltore, Riccardo Redoglia, Apicoltori Piacentini; il presidente di Terrepadane Luigi Bisi; Fausto Zermani, presidente del Consorzio di Bonifica; Gianmaria Sfolcini, presidente Condifesa e Carlo Pontini, presidente Terranostra.

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