Cessioni del quinto, boom di ricorsi: “Commissioni non rimborsate”

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“Cessioni del quinto: ci sono ancora 780 milioni di euro all’anno trattenuti indebitamente dalle banche che devono essere rimborsati ai clienti dopo l’estinzione anticipata dei finanziamenti”.

Lo afferma Tutelati Associazione Consumatori, che ha convocato nella sede di via Leonardo da Vinci a Piacenza una conferenza stampa “per fare chiarezza e rispondere alle domande riguardanti i finanziamenti con Cessione del Quinto dello Stipendio”.

“Dati certi – hanno spiegato Nicola Dosso e Paolo Mercuri, rispettivamente presidente e vicepresidente associazione TutelaTi – dimostrano come, ogni anno, l’importo finanziato con la Cessione del Quinto ammonta a 5 miliardi e ci sarebbero circa 260mila finanziamenti annui che hanno ad oggetto commissioni per la maggior parte non restituite”.

“Fino a giugno 2011, – sostengono – molti intermediari non hanno restituito costi commissionali e oneri assicurativi non maturati nei casi di estinzione anticipata del contratto di finanziamento, violando in questo modo la legge. Le banche restano in silenzio e confidano nella prescrizione, giocando sul fatto che i consumatori non conoscono questo loro diritto”.

“Commissioni bancarie, polizze assicurative, interessi e commissioni accessorie sono solo alcune delle voci che sono state aumentate a tal punto da arrivare al superamento delle soglie di usura. Sono tutte spese che chi ha chiesto il finanziamento non può controllare e quindi non se ne accorge, arrivando talvolta a dover restituire somme molte più elevate di quelle avute in prestito”.

TutelaTi Associazione Consumatori è la prima associazione no-profit specializzata in recuperi nelle Cessioni del Quinto e che “si mette al servizio di chi ha subito un torto o non è sicuro della correttezza delle operazioni finanziarie svolte”. “Ottenere la restituzione integrale delle commissioni e dei costi non maturati fino alla scadenza del contratto – spiega il Presidente Dosso – fa parte del nostro impegno quotidiano ed è del tutto possibile, anche contro i grandi colossi bancari”.

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