Costruzioni: cresce in Emilia il volume di affari, ma le imprese continuano a calare

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Spiragli di luce che si fanno più ampi.

Questa metafora emerge dall’indagine sulla congiuntura delle costruzioni realizzata da Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.

Lasciandosi alle spalle l’andamento congiunturale oscillante dei dodici mesi precedenti, l’industria regionale delle costruzioni ha rafforzato la tendenza espansiva.

Nel terzo trimestre il volume d’affari a prezzi correnti è aumentato dell’1,8 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Il saldo dei giudizi tra la quote delle imprese che rilevano un aumento o una riduzione del volume d’affari rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno è salito ulteriormente passando da +10,4 a +15,5 punti. Appare attenuata la correlazione positiva tra dimensione d’impresa e andamento del volume d’affari, che cresce del 2,0 per cento per le piccole imprese, dell’ 0,7 per cento per le medie e risulta positivo per le grandi (+3,3 per cento).

Lavoro – Secondo Istat, nel terzo trimestre gli occupati nelle costruzioni sono risultati quasi 103 mila, con un incremento del 7,2 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, che si confronta con una tendenza ben più contenuta a livello nazionale (+1,8 per cento).

Il registro delle imprese – Gli effetti della crisi passata continuano a farsi sentire sulla base imprenditoriale. A fine settembre, le imprese attive nelle costruzioni erano 66.326, quindi 1.131 in meno (-1,7 per cento) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Nei due raggruppamenti principali, la riduzione è più rapida tra le imprese operanti nella costruzione di edifici (-556 unità, -3,2 per cento), ma ampia anche per quelle attive nei lavori di costruzione specializzati (-545 unità, -1,1 per cento), tra cui si concentrano le imprese minori.

La diminuzione è determinata soprattutto dalle ditte individuali (944 unità, -2,0 per cento), ma la tendenza negativa è più forte per le società di persone (-5,0 per cento, -371 unità).

Queste risentono negativamente dell’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata, che determina l’aumento delle società di capitali (+1,7 per cento).

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Commenti

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  1. Scritto da Malteser

    Il numero di imprese cala perchè prima bastava passare una domenica pomeriggio all’OBI a comprare cazzuola e frattazzo, per presentarsi il lunedì in CCIAA e registrarsi come muratore. Molti, troppi “paciugoni” si sono improvvisati muratori lavoratori autonomi praticando prezzi da vergogna, affamando loro stessi e le imprese -anche storiche- che lavoravano con giudizio. Oggi i nodi stanno venendo al pettine. Chi resiste? Guarda caso i nomi “storici”, e comunque se lavorano fuori PC e provincia.