Ms5, i candidati Ghigini e Baronio presentati da Toninelli “Privilegiato la territorialità” foto

“Noi abbiamo privilegiato la territorialità, i nostri candidati sono espressione del territorio. Non fatevi fregare, noi siamo gli unici a essere liberi da vincoli, ci muoviamo solo per tutelare il bene comune e l’interesse collettivo”.

Danilo Toninelli, parlamentare M5s ora candidato al Senato, tiene a battesimo i due portacolori pentastellati nei collegi uninominali di Piacenza: Filippo Ghigini, in corsa per la Camera, e Pierluigi Baronio, in lizza per il Senato.

Alla presentazione ufficiale hanno preso parte anche i due consiglieri comunali di Piacenza, Andrea Pugni e Sergio Dagnino.

Toninelli ringrazia Pierluigi Baronio per aver accolto l’appello di Luigi Di Mario, che ha chiesto a esponenti della società civile di candidarsi.

“Come giornalista ho condotto diverse battaglie, per difendere l’ambiente e la natura – dice Baronio che è direttore dell’emittente cremonese Telecolor – e questo ci ha portato ad avere diversi scontri. Abito da oltre 20 anni nella Bassa Piacentina, dove ho una piccola azienda agricola. Conosco bene la realtà piacentina, so come intervenire: per me Piacenza è una seconda Cremona.

Conosco bene le sue problematiche, come quelle legate all’inquinamento. Piacenza è in trincea, circondata da inceneritore, centrale Edipower, autostrade e un forte carico di traffico. Nell’ultimo anno abbiamo dovuto fare i conti con una siccità spaventosa, e prima con un’esondazione che ha causato morti. Questo sarà il mio impegno, combattere per l’ambiente”.

Trentasei anni, originario di Pecorara, Filippo Ghigini lavora come system integrator in un’azienda di telecomunicazioni e informatica di Piacenza.

“Seguo il M5s fin dagli inizi, dal primo V-Day – racconta -, ma il mio impegno come attivista è iniziato nel 2014, dopo la caduta della Giunta Errani. Il mio lavoro in una piccola azienda locale mi mette in condizione di capire bene le difficoltà di altre piccole realtà produttive. Occupandomi di un settore in forte evoluzione, come le telecomunicazioni, conosco le criticità del territorio piacentino. Carenze che, grazie al M5s, potrebbero essere colmate”.

Danilo Toninelli insiste sul valore aggiunto dettato dallo stretto rapporto dei candidati M5s e la provincia di Piacenza.

“Altri partiti a Piacenza hanno schierato candidati che non sono espressione del territorio, come Armando Siri, della Lega, e i ministri Andrea Orlando e Valeria Fedeli per il Pd – dice Toninelli -. Qui a Piacenza vedo che il Partito Democratico ha candidato Marzia (Patrizia, ndr) Calza, vice presidente della Provincia e sindaco di Gragnano. Questo va bene, ma lo sanno gli elettori che è in scadenza di mandato nel 2019?”.

“Agli elettori dico di non farsi fregare, noi del M5s siamo liberi da vincoli, il nostro mandato è dettato dal bene comune e interesse collettivo. Adesso c’è il rischio di votare per qualcuno che non farà gli interessi di Piacenza, e questo significa perdere il voto. La sfida è difficile, ma le nostre competenze sono alte. A differenza degli altri partiti, grazie allo strumento delle parlamentarie, noi siamo stati scelti dagli elettori, mentre gli altri candidati si scelgono gli elettori. Non funziona così”.

Sul fatto che non ci siano candidati piacentini nel cosiddetto “listino”, perché altre province della Regione, più popolose, hanno avuto la meglio nella votazione delle Parlamentarie, Toninelli risponde che “il voto è democratico. Questa legge elettorale, il Rosatellum, è uno schifo, e confligge con uno strumento democratico come le Parlamentarie, ma noi abbiamo raccolto la sfida di utilizzarlo ugualmente”.

Sul numero dei voti ottenuti da ciascun candidato, questi dati saranno diffusi nei prossimi giorni, assicura.

Le divisioni che a Piacenza hanno caratterizzato l’ultima campagna elettorale, tra MeetUp e M5s, hanno influito sul risultato di queste consultazioni, e cosa ne pensa delle anticipazioni di Repubblica, che danno il movimento staccato rispetto a centrodestra e centrosinistra? “Al sondaggio di Repubblica do’ un’importanza pari a zero, perché mi sembra scritto da un esponente del partito democratico. Qui si cerca di agire sulla psicologia della gente. Noi siamo ultra competitivi. Le frizioni ci sono perché siamo umani, ma noi abbiamo il programma come faro e non le poltrone e questo non porterà mai a cambiare la faccia del M5s.

Ai due candidati viene chiesto quali siano i rapporti con i due consiglieri comunali del M5s di Piacenza. “C’è dialogo, c’è un percorso comune” dice Ghigini, mentre Baronio dice di averli incontrati in questa occasione.

VIDEO – LA PRESENTAZIONE

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