Rubati i calici dell’Eucaristia, l’appello del parroco: “Restituiteli non hanno valore” fotogallery

Doppio furto sacrilego in due chiese del centro di Piacenza, a sparire i calici liturgici (nelle foto) utilizzati per il rito dell’Eucaristia. A denunciare il furto nelle chiese di San Francesco e Santa Maria in Gariverto il parroco Don Ezio Molinari che si è già rivolto ai carabinieri e lancia un appello per le restituzione degli oggetti sacri.

Il furto in Santa Maria in Gariverto si è verificato nel pomeriggio di sabato scorso, mentre una parrocchiana stava preparando la celebrazione religiosa. Secondo quanto ricostruito, la donna si è assentata per alcuni attimi dalla chiesa e al suo ritorno non ha più ritrovato il calice. “Si tratta di un oggetto in rame tornito e argentato – spiega Don Ezio – dal valore assai limitato. Il calice era stato riempito di vino e la parrocchiana ci ha riferito di tracce di liquido rovesciato nei pressi dell’uscita della chiesa”.

Anche il secondo furto con ogni probabilità si è consumato nella giornata di sabato. “In inverno c’è soltanto una funzione in San Francesco – spiega Don Ezio – nell’arco del week end, quella del sabato mattina alle 10 che si svolge nella sacrestia. Successivamente la chiesa resta chiusa perchè le messe si spostano in San Donnino, spazio più raccolto e più caldo.

Il calice rubato è stato utilizzato per l’ultima volta proprio nella funzione di sabato mattina e la sua sottrazione da un armadietto di una stanza interna è stata scoperta lunedì, mentre niente altro mancava. Significa che chi ha agito sapeva dove andare a cercare”.

“Anche in questo caso – viene chiarito – si tratta di un calice dallo scarso valore, in metallo. Inoltre entrambe gli oggetti sacri spariti risultano schedati dalle Belle Arti e quindi facilmente riconoscibili, non credo che possano avere un mercato”.

Tra le ipotesi al vaglio anche quella che si tratti di un furto mirato per impossessarsi di oggetti sacri da utilizzare per qualche tipo di rito. “Spero che chi ha compiuto il furto – conclude il parroco – possa tornare sui suoi passi e restituire i calici”.

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