Piacenza, sfuma il sorpasso alla Giana Erminio TOP e FLOP

Un pareggio dai due volti quello del Piacenza nel match interno contro la Giana. Un primo tempo quasi non giocato, al cospetto di un avversario affrontato forse con troppa paura e timore, ed una ripresa invece ribaltata grazie ad un atteggiamento tattico più spregiudicato che non ha però cancellato i passi indietro evidenziati in termini di gioco e personalità. Sfuma dunque l’operazione sorpasso sulla squadra di Albè, con i biancorossi che rimangono comunque al nono posto a ridosso delle squadra che stazionano nelle posizioni appena superiori.

I TOP

MASSIMILIANO PESENTI – Trova la seconda rete decisiva nel giro di quattro giorni. Stavolta è una realizzazione che vale un punto, ma la sensazione è che il Piacenza abbia trovato finalmente il suo ariete da area di rigore.

IL 4-3-3 DELLA RIPRESA – Con Di Molfetta, Corradi e Corazza in campo è un’altra squadra. Maggiore gioco sulle fasce e una intensità nel pressing superiore. Se la difesa si conferma un bunker (solo 1 rete nelle ultime 4 uscite), l’attacco sembra poter trovare maggiori alternative in attesa di risolvere alcune problematiche fisiche.

JACOPO SILVA – Okyere e Perna sono due avversari tosti; al cospetto di uno dei migliori attacchi del campionato il pacchetto centrale non sbanda tenendo botta alle folate centrali degli ospiti. Anche il temuto spauracchio Bruno non ha impensierito la difesa

I FLOP

STEFANO FRANCHI – Tornato titolare dopo una vita, non ha convinto nei 45 minuti giocati. Pochi guizzi e scarsa assistenza a Pesenti; raramente ha saltato l’uomo e quando e’ andato alla conclusione lo ha fatto con scarsa convinzione

IL 3-5-2 DEL PRIMO TEMPO – Troppi tre difensori di ruolo al cospetto di una squadra che schierava una sola punta. La Giana andava maggiormente aggredita fin da subito visto che ha una difesa non impermeabile; troppo il timore reverenziale contro una squadra forte e ben organizzata, ma che comunque in classifica ha un solo punto in più dei biancorossi.

ALESSANDRO CASTELLANA – Seck e Chiarello spesso hanno trovato l’imbucata dalla sua parte. Meglio nella ripresa, quando, con l’ingresso di Di Molfetta, il baricentro della fascia destra si è alzato notevolmente. Rimane la sua una prestazione troppo timorosa.

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