Andrea Vitali torna a Piacenza con l’esuberante Dorsi Brilli

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Torna Andrea Vitali, torna alla Galleria Biffi Arte in via Chiapponi 39 a Piacenza, il 26 aprile alle 18.

Torna con il suo ultimo romanzo attualmente in vetta alle classifiche dei libri più venduti, “Nome d’arte Doris Brilli” (Garzanti) e si ripresenta con uno dei personaggi più affascinanti e più amati dai suoi lettori, il maresciallo Ernesto Maccadò, che compare tra alcune delle storie più riuscite dello scrittore bellanese quali: “La signorina Tecla Manzi”, “Olive comprese”, “La mamma del sole”, “Galeotto fu il collier”, “Quattro sberle benedette”, “Le belle Cece”, “A cantare fu il cane”. Vitali ha parlato di lui dai suoi esordi alla caserma di Bellano e descritto il suo faticoso ambientarsi in un mondo dove tutto, compreso il clima, per lui era un’altra cosa.

La notte del 6 maggio 1928, i carabinieri di Porta Ticinese a Milano fermano due persone per schiamazzi notturni e rissa. Uno è un trentacinquenne, studente universitario provvisto di tesserino da giornalista. Interrogato, snocciola una lista di conoscenze che arriva fino al direttore del «Popolo d’Italia», quel Mussolini fratello di…, per accreditare la sua versione, ovvero che è stato fatto oggetto di adescamento indesiderato.

L’altra è una bella ragazza che, naturalmente, sostiene il contrario. Ma amicizie per farsi rispettare non ne ha, e soprattutto non ha con sé i documenti, per cui devono crederle sulla parola circa l’identità e la provenienza: Desolina Berilli, in arte, essendo cantante e ballerina, Doris Brilli, di Bellano. E dunque, la mattina dopo, la ragazza viene scortata al paese natio. Che se ne occupi il nuovo comandante, tale Ernesto Maccadò, giovane maresciallo di origini calabresi giunto sulle sponde del lago di Como da pochi mesi.

E lui, Maccadò, turbato per il clima infausto che ha spento l’allegria sul volto della fresca sposa Maristella, coglie al volo l’occasione per fare il suo mestiere, ignaro delle complicazioni e delle implicazioni che il caso Doris Brilli è potenzialmente in grado di scatenare.

Il maresciallo Maccadò appare e scompare all’interno dei romanzi citati sopra, da giovane, da più anziano, talvolta quasi invisibile, neppure fosse una indispensabile componente delle ricette di Vitali e cedendo alle insistenti richieste dei suoi lettori, in questo romanzo ha optato per un cambiamento di polso.

Inizia infatti una nuova serie poliziesca dove viene scartata la sua narrazione più classica, prevalentemente corale. Stavolta si concentra su Maccadò in veste di protagonista.

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