Piacenza celebra il 73esimo anniversario della Liberazione fotogallery

Piacenza celebra il 73° anniversario della Liberazione d’Italia.

Sul Pubblico Passeggio cittadino, con l’accompagnamento musicale della Banda Ponchielli, il raduno dei partecipanti al tradizionale corteo è partito alle 10 da piazzale Genova verso corso Vittorio Emanuele, con una prima sosta all’altezza dello stradone Farnese per la deposizione della corona d’alloro al monumento ai Caduti della Resistenza.

Alle 10.30, con l’arrivo in piazza Cavalli, alla deposizione delle corone d’alloro presso il Sacrario dei Caduti sotto i portici di Palazzo Gotico, sono seguiti i discorsi istituzionali del sindaco Patrizia Barbieri, del presidente della Provincia Francesco Rolleri e del vicepresidente nazionale dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo. Presenti al corteo anche il deputato Elena Murelli, il senatore Pietro Pisani (Lega) e l’assessore regionale Paola Gazzolo.

In piazza ha fatto capolino anche un gruppo di antagonisti e di esponenti della sinistra extraparlamentare – una trentina di persone in tutto – per contestare e “fischiare” la giunta Barbieri (nelle foto).

Alle 11, nella basilica di San Francesco, è stata invece celebrata la tradizionale cerimonia religiosa.

Dalle 12 piazza Cavalli è animata dall’evento “Cento chitarre, mille voci per la Resistenza”, happening-concerto collettivo aperto a tutti i cittadini che, con il loro strumento musicale e la loro voce, vogliono cantare gli ideali della Resistenza.

Nel pomeriggio, dalle ore 15.30 il centro storico è allietato dalle esibizioni di busker e artisti di strada, mentre alle 16 si terrà la quinta edizione della Marcia della Liberazione, camminata con soste ai cippi della memoria su un percorso di circa 5 chilometri, a cura di Spi Cgil e dell’associazione Nuovi viaggiatori Cisl Piacenza.

Spazio alle canzoni storiche, popolari, partigiane e delle due guerre, alle 16.30, con Erica Opizzi e Antonio Amodeo, mentre alle17.45 si terrà la presentazione dei progetti Anpi regionali con le scuole e graphic novel sul partigiano Cesare “Moro” Rabaiotti. Alle 18.15 la performance musicale tra Resistenza e swing, canzoni partigiane e popolari degli anni Quaranta del Trio Zambruno.

La giornata termina alle 21 in piazza Cavalli con il concerto “Piazza Grande, omaggio a Lucio Dalla”, uno dei più significativi tributi nazionali al grande cantautore bolognese, un vero e proprio viaggio attraverso la musica e la poesia dell’indimenticabile artista, i cui successi saranno eseguiti dal vivo da una band di grandi musicisti: Stefano Fucili, Tommy Graziani, Tommy Baldini, Roberto Panaroni e Carlo Simonari, con la recitazione di alcune poesie a cura dell’attore teatrale Fabrizio Bartolucci e la partecipazione di Riccardo Maiorana quale special guest.

Tra i brani in scaletta anche l’inedito “Almeno pensami” portato da Ron all’ultimo Sanremo e tutti i successi come 4 marzo 43, Piazza Grande, L’anno che verrà, Caruso, Attenti al lupo, Canzone, Tu non mi basti mai, L’ultima luna, Balla balla ballerino, Ma dove vanno in marinai, Anna e Marco, Disperato erotico stomp, Le rondini e tanti altri. Per l’occasione, dalle 15.30 a mezzanotte, sarà inoltre allestito uno street food piacentino, con drink e aperitivi.

In occasione delle manifestazioni piacentine a celebrazione della Liberazione, l’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani, ha in programma venerdi 27 aprile presso la Chiesa di San Pietro Apostolo – via Carducci, 16 – Piacenza un’iniziativa con il seguente programma:

ore 17 – Incontro coordinato da Mario Spezia con aggiornamento sui processi di beatificazione di don Giuseppe Beotti e del prof. Giuseppe Berti e del percorso di studio ed approfondimento della vita e delle attività pastorali di don Giuseppe Borea. Interverranno: Mons. Domenico Ponzini, don Luigi Fornari e Giuseppe Borea

ore 18 – Santa Messa celebrata dal Parroco don Ezio Molinari, a suffragio di don Giuseppe Borea, dell’avv. Francesco Daveri, di don Giuseppe Beotti, del prof. Giuseppe Berti, di Nato Ziliani e di tutti gli amici che si sono battuti per la libertà e la democrazia.

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