“Sanità piacentina, problema non solo di risorse ma organizzativo”

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Pubblichiamo l’intervento di Silvia Brega e Angelo Boledi, rispettivamente presidente e videpresidente del Comitato “I Castlan I disan no”, all’indomani della conferenza sociosanitaria nel corso della quale si è valutato un documento, da inviare alla Regione, con cui si evidenzia la mancanza di circa 10 milioni di euro, necessari per la salvaguardia del sistema sanitario locale  circa 10 milioni di euro

IL TESTO – Eravamo presenti alla conferenza sociosanitaria svoltasi a Piacenza il 21 maggio scorso e abbiamo potuto assistere all’ennesimo colpo di scena che si è consumato nella giornata di votazione del bilancio consuntivo asl 2017 (senza che, come dovuto, ne sia mai stato presentato uno preventivo come indicano i regolamenti). E tale sorpresa si è manifestata per lo spostamento del voto al 30 maggio a causa di un documento che i sindaci avrebbero intenzione di inviare in Regione, lamentando la scarsa attenzione per i nostri territori e per richiedere più risorse per 10.000.000€.

Tale somma per i sindaci proponenti dovrebbe servire per finanziare investimenti nella sanità provinciale, oggi in forte sofferenza, con l’aggiunta di una richiesta di un finanziamento separato per la messa a regime delle case della salute. Ma, per esplicita dichiarazione della presidente Calza, non per rinforzare eventualmente il personale medico e paramedico che è risaputo, scarseggia.

Vorremmo noi cittadini, attenti a quanto sta accadendo, sottolineare che purtroppo il problema è molto più profondo rispetto alla semplice richiesta di risorse, il problema è organizzativo! E’ di cosa si vuole fare della sanità pubblica piacentina che un tempo funzionava più che discretamente. Mai non vorremmo che si trattasse del solito giochino per far passare il bilancio in cambio di un obolo, di un’elemosina, per far votare il bilancio, considerato che pare serpeggi oggi fra i sindaci una certa ritrosia. Sarebbe un ricatto per i piacentini. Come quando il 31 marzo 2017 l’invenzione del centro paralimpico a Villanova fece approvare il piano con un solo voto di scarto senza che il Coni e la Regione fossero informati di questa eventualità.

Le situazioni negative che stanno coinvolgendo la nostra sanità sono talmente eclatanti da farci pensare che ci sia in corso il pericolo di collasso del sistema. Anche i sindaci lo avranno capito? O forse alcuni fanno ancora finta di non capire? Come si può pensare di chiedere un finanziamento di 10.000.000€ una tantum, prevalentemente per “investimenti”, e non per rinforzare la carenza dei servizi venutasi a creare col piano di riordino in corso senza avere allocato le spese effettive necessarie per soddisfare varie esigenze con particolare attenzione ai servizi settore che oggi ci risulta in maggiore sofferenza.

Crediamo che per fare proposte credibili prima si debbano valutare specificamente tutte le richieste dei territori per poi tirare le somme per esprimere la cifra finale. E’ stata da qualcuno richiamata la virtuosità di gestione per la ripartizione dell’eventuale finanziamento (se concesso). Speriamo noi di Castello che si valutino i parametri prima della cura Baldino, quando avevamo mobilità attiva e bilancio economico positivo, con eccellenze chirurgiche e diagnostiche e personale qualificato che creavano attrattività sia di medici che di pazienti, e consentivano di ammortizzare al meglio gli investimenti di 12.000.000di €. In caso contrario, cari cittadini, scordiamoci che arrivi qui a Castello, il becco di un quattrino. Altrimenti, se i 10.000.000€ arriveranno assieme allo stanziamento per le case della salute in cambio della votazione positiva del bilancio e senza variazioni al piano di riordino, allora potremo dire di essere arrivati alla frutta!

Riteniamo necessaria la revisione del piano sanitario, che riveda tutta l’organizzazione sanitaria ospedaliera e territoriale puntando sulla qualità e la quantità dei servizi. Valorizzare, motivandolo, tutto il personale medico e paramedico, bisogna bloccare il fuggi-fuggi dando maggiore serenità agli operatori sociosanitari e, di conseguenza, ai cittadini utenti e contribuenti.

E’ desolante la lamentela del sindaco di Rottofreno che in conferenza sociosanitaria accusa i sindaci di non essere coesi e sostiene di essersi purtroppo potuto confrontare solo con gli amministratori del proprio comune… Oggi si, ma ieri quando fu il momento di far votare il piano non fu proprio lui con altri due sindaci ad enunciare il progetto del centro paralimpico a Villanova che fu il cavallo di Troia per approvare il piano di riordino? Chissà se a quel tempo avrà ascoltato il suo autorevole consigliere dr. Lucchini, certamente contrario all’approvazione del piano e nostro appassionato sostenitore.

Sindaco, oggi ha dichiarato di sentirsi solo, ma tutti noi ci chiediamo come mai non si sia sentito solo quando il suo voto positivo, e con valenza di 2 punti, ha decretato l’approvazione per un solo voto del piano sanitario in corso. Piano che oggi viene osteggiato non soltanto dai comitati, dovendo toccare con mano i primi risultati. Siamo d’accordo con lei che i sindaci di tutti i colori politici e tutte le bandiere debbano finalmente riunirsi e fare squadra cercando la credibilità con i fatti e non con le parole. L’appuntamento è giovedì 24 alle 21 presso il cinema Moderno a Castel San Giovanni, dove in consiglio comunale aperto proseguiremo la nostra battaglia a difesa della sanità pubblica e del nostro ospedale.

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