Vertenza Amazon, ok dai lavoratori all’accordo azienda – sindacati: “Intesa storica”

Vertenza Amazon, a Piacenza siglato un accordo – definito “storico” dai sindacati – tra rappresentanti sindacali aziendali delle sigle coinvolte (Filcams-Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil e Ugl Terziario) e Azienda. La firma è avvenuta martedì 22 maggio, alle ore 13,30 presso il sito Amazon Italia a Castelsangiovanni.

Nel corso di una conferenza stampa in programma per mercoledì verranno resi noti contenuti e modalità di applicazione di un accordo che – viene spiegato -, “per la prima volta, fa passi concreti su organizzazione del lavoro e altri aspetti critici che, nei mesi scorsi, hanno portato sindacati e lavoratori a rivendicazioni sia individuali che collettive, sfociati in due scioperi e in interventi istituzionali”.

“Siamo stati ispirati da principi di uguaglianza ed equità, superando l’obbligo dei turni notturni e dei turni pomeridiani, con un’organizzazione che garantirebbe una copertura lavorativa dei weekend simile per tutti” anticipano i sindacati in merito ad un “accordo sperimentale” che avrà durata annuale con incontro di verifica dopo i primi quattro mesi di applicazione dell’intesa.

Nelle ultime 24 ore le parti sociali hanno imbastito nel sito produttivo Amazon Italia di Castelsangiovanni un referendum a scrutinio segreto per verificare se “l’accordo sperimentale può andare nella direzione giusta per una più equa distribuzione dei carichi di lavoro e per sottrarre all’azienda la gestione esclusiva dei Vostri tempi di lavoro e di vita”. Le urne hanno decretato il via libera all’intesa con circa il 70% dei consensi tra i votanti di Amazon Castelsangiovanni.

COSA PREVEDE – L’accordo – fa sapere la Fisascat Cisl –  prevede il superamento dei turni fissi pomeridiano e notturno e la ridefinizione dei turni di lavoro, articolati su tre fasce orarie per complessive 40 ore di lavoro prestato su cinque giorni alla settimana: “Tutti i 1656 dipendenti diretti ruoteranno settimanalmente su due turni dalle 7.00 alle 15.00 e dalle 15.30 alle 23.30 durante tutto l’anno; il turno notturno – su base fissa dalle 20.00 alle 04.00 da Gennaio ad Agosto  e dalle 23.30 alle 07.30 dal mese di Settembre a metà Novembre e da metà Novembre a Dicembre – sarà presidiato dai soli lavoratori volontari ai quali sarà riconosciuta una maggiorazione economica del 25%; qualora non si raggiungesse il numero necessario per fare fronte alle esigenze aziendali verrà implementata una rotazione omogenea su tre turni”.

Nell’ambito di 8 settimane, i lavoratori presteranno servizio durante un fine settimana lungo un sabato ed una domenica e garantiranno 2 week end di lavoro con prestazione di sabato e 1 week end di lavoro con prestazione di domenica a fronte di 4 week end consecutivi di riposo oltre ad un riposo di 3 giorni consecutivi comprendenti il week end.

Durante i mesi da settembre a dicembre potrebbe inoltre verificarsi la necessità di anticipare di un’ora l’inizio del turno nei reparti di ricevimento merce dai fornitori (inbound) e di evasione degli ordini dei clienti (outbound) previa informazione alle Rsa e ai dipendenti interessati. Dal periodo da metà Novembre a Dicembre potrebbe essere richiesto un giorno di lavoro straordinario a settimana – a rotazione alternando sabato e domenica – per fare fronte ai volumi del picco di Natale.

“RISULTATO STORICO” – Soddisfazione in casa Fisascat Cisl Parma e Piacenza che nello stabilimento Amazon di Castel San Giovanni può vantare una forte rappresentanza tra i lavoratori iscritti al sindacato. «Quello di oggi è un risultato storico che recepisce le nostre istanze, raggiunto anche grazie all’impegno delle rappresentanze sindacali aziendali firmatarie dell’intesa, prevalentemente alla Fisascat Cisl, che hanno portato a buon fine negoziato anche connotato da momenti di forte tensione anche culminati con iniziative di mobilitazione e sciopero» ha dichiarato la segretaria generale della categoria cislina Francesca Benedetti.

«Il nuovo modello turni garantisce nei vari reparti del sito di Castel San Giovanni la job rotation omogenea nelle mansioni e nei carichi di lavoro eliminando di fatto i turni imposti unilateralmente da Amazon che apre finalmente le porte alla volontarietà della prestazione notturna riconoscendo anche un ristoro economico per chi svolge i turni disagiati, con un importante incremento economico mensile, stimato da 70€ a 97€ a seconda del periodo lavorato» ha sottolineato la sindacalista.

Apprezzamenti anche dalla segreteria nazionale della Fisascat Cisl. «E’ un risultato importante e significativo raggiunto grazie all’impegno delle organizzazioni sindacali e in particolare della Fisascat Cisl Parma e Piacenza che con caparbietà ha portato avanti una trattativa volta a contrattare la flessibilità organizzativa e a migliorare le condizioni di lavoro in una attività considerata di prospettiva, connessa all’evoluzione dei mercati digitali caratterizzati dall’estrema volatilità dei volumi» ha dichiarato il segretario generale Davide Guarini. «Il nostro auspicio – ha concluso il sindacalista – è che l’intesa sia solo il primo tassello di relazioni sindacali strutturate che portino a migliorare le condizioni di lavoro per tutti i lavoratori e le lavoratrici degli stabilimenti italiani di Amazon e a raggiungere significativi livelli di partecipazione ai risultati di una multinazionale in espansione in Europa e nel mondo».

L’AZIENDA: “SEMPRE DISPONIBILI AL DIALOGO” – “Vogliamo essere un datore di lavoro corretto e responsabile e in quanto tale sempre disponibile al dialogo, che è parte distintiva della nostra cultura”. Questo il commento di Amazon sulla firma dell’accordo con i sindacati.

“Dal momento che continuiamo a crescere – afferma il colosso dell’e-commerce -, dobbiamo assicurarci che i turni di lavoro possano sia venire incontro alle esigenze dei dipendenti, che soddisfare le aspettative dei clienti. Il turno del mattino inizia alle 7 e termina alle 15. Il turno del pomeriggio inizia alle 15.30 e finisce alle 23.30. Il turno notturno inizia alle 20 e finisce alle 4 ed è fisso e su base volontaria. Tra le 22 e le 4 i dipendenti riceveranno una maggiorazione del 25% rispetto alla paga oraria”.

“Non si tratta di un precedente. In ogni Paese in cui siamo presenti dialoghiamo con le rappresentanze dei lavoratori. Riteniamo fermamente che il dialogo e il rapporto diretto con i lavoratori sia il modo più efficace per rispondere alle loro esigenze”.

FURLAN (CISL): “ACCORDO INNOVATIVO” – “E’ un accordo ‘pilota’ davvero importante e innovativo, che speriamo possa estendersi a tutti gli stabilimenti italiani di Amazon e anche in tutta Europa, quello firmato dalle rappresentanze aziendali dello stabilimento di Castel San Giovanni a Piacenza”.

Cosi’ la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, come riportato di Italpress. “Le organizzazioni sindacali sono riuscite a contrattare la flessibilità degli orari, regolato i turni nel fine settimana, ottenuto migliori condizioni di lavoro ed anche giuste maggiorazioni economiche legate alla produttività. Per la prima
volta – aggiunge – un colosso multinazionale della e-commerce ha riconosciuto il ruolo e la funzione delle relazioni sindacali. E’ stata anche superata l’obbligatorietà del lavoro notturno e dei turni pomeridiani, un fatto estremamente positivo”.

“Insomma si tratta di un accordo moderno che ci riempie di soddisfazione e che premia le battaglie dei lavoratori e del sindacato, in particolare della nostra categoria la Fisascat Cisl, impegnata da anni a contrattare una flessibilità organizzativa, giuste tutele e garanzie di partecipazione anche per questi lavoratori di una multinazionale in espansione in Europa e nel mondo”, conclude Furlan.

UGl: “FIRMATO ACCORDO IMPORTANTE” – La nota stampa – Ci sarà un anno, a partire dal 17 giugno prossimo, per verificare la tenuta di un accordo che ha finalmente riconosciuto un ruolo minimamente partecipativo dei lavoratori di Amazon dello stabilimento di Castelsangiovanni. Dopo i primi 4 mesi ci sarà subito un primo incontro di verifica.

Questa volta però il via libera ad una modifica delle turnazioni è passato da un referendum che ha visto un’adesione al progetto condiviso con i sindacati pari al 67% dei lavoratori che hanno votato in assemblea. Ad esprimere grande soddisfazione è anche il Vicesegretario Generale dell’Ugl e Segretario Nazionale di Ugl Terziario, Luca Malcotti, che ha sostenuto con vigore sin dall’inizio la vertenza dei lavoratori Amazon.

“La capacità di negoziazione, successivamente alla dimostrata caparbietà nel pretendere il riconoscimento del ruolo dei lavoratori nell’impresa, credo siano gli aspetti più significativi che la vertenza Amazon dimostri  – dichiara Malcotti – Ritengo che la firma dell’accordo da parte degli RSA di Ugl Terziario rappresenti solo una tappa, certamente importante, di un percorso che dovrà reinterpretare le dinamiche nel rapporto tra il mondo del lavoro e le multinazionali. Oggi le parti sociali dimostrano di saper rappresentare, comprendere e guidare questi processi”.

La vertenza aveva vissuto momenti difficili in cui pareva non si riuscisse a passare dal conflitto al confronto ed aveva visto la pregevole mediazione del Prefetto di Piacenza, Maurizio Falco, oltre che l’interessamento del governo e delle forze politiche. La firma dell’accordo si è avuta alle 14 circa di oggi ma l’ultima assemblea e lo spoglio del referendum hanno decretato l’esito della trattativa alle 01:30.

“E’ la cifra del valore attribuito agli RSA e la significativa validazione referendaria di tutti i lavoratori il risultato che ci fa essere maggiormente soddisfatti – commenta Pino De Rosa Segretario Ugl Terziario Emilia Romagna – oltre ai passi avanti sostanziali che l’accordo rappresenta”. L’accordo ha sottratto dal giogo dell’obbligatorietà del turno notturno o pomeridiano decine di lavoratori; ha prodotto un meccanismo incentivante (25% di maggiorazione contro il 15%) per la volontarietà al turno che si snoda in larga parte nelle ore notturne con l’obbiettivo d’impiegare di notte solo i volontari; ha fatto sì che la turnazione tra mattino e pomeriggio diventi alternante per tutti; che il lavoro nel fine settimana abbia una previsione chiara e definita per tutti.

“Rimangono aspetti migliorabili – aggiunge De Rosa – sempre in relazione ad un più felice equilibrio tra i tempi di vita e di lavoro. Comprendiamo pertanto le riserve di quel 33% di lavoratori che hanno manifestato la loro insoddisfazione all’accordo. Era necessario però in questa fase scegliere tra il riaccendersi del conflitto con Amazon oppure la posa della prima pietra per edificare quella stagione di confronto volta a contemperare le esigenze dell’azienda con quelle delle persone”.

“I lavoratori di Castelsangiovanni hanno scelto in maniera responsabile e questa scelta diventa anche una sfida, sul piano della responsabilità appunto, nei confronti di Amazon per le tematiche future che dovranno essere trattate sul piano di una sempre maggiore partecipazione. Gli RSA di Ugl Terziario, punto di riferimento quotidiano per i colleghi, hanno vissuto con abnegazione e concentrazione questo momento traendo plauso dal lavoro svolto con equilibrio e dimostrando pieno rispetto, fino all’ultima scheda referendaria scrutinata, di quello che sarebbe stata la volontà dei colleghi.”

“A Castelsangiovanni, in Amazon – conclude Malcotti – al di là dei contenuti dell’accordo, certamente importanti, abbiamo sostenuto la partecipazione dei lavoratori e preteso il confronto senza pregiudiziali di sorta. Sono due aspetti fondamentali di Ugl, sono la ragione della nostra sempre crescente credibilità tra i lavoratori e sono il miglior contributo che siamo in grado di garantire a livello sociale”.

Sull’accordo interviene anche il segretario generale Ugl Paolo Capone: “Siamo soddisfatti di questo accordo ‘pilota’ che è un esempio positivo di come la contrattazione sindacale porti risultati importanti per i lavoratori e le aziende. Siamo riusciti a migliorare la flessibilità degli orari, ottenendo migliori turnazioni e condizioni di lavoro, con riconoscimenti economici ai dipendenti legati alla loro produttività. L’accordo ha sottratto decine di operai dall’obbligatorietà del turno notturno o pomeridiano con l’obbiettivo d’impiegare di notte solo i volontari. È un passo in avanti lungo la strada dei diritti e delle tutele, soprattutto per una multinazionale che ha sempre fatto fatica a dare valore al fattore umano, alienando molto spesso la forza lavoro.”

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