Cuperlo (Pd): “La crisi riguarda anche la democrazia, la sinistra deve cambiare” foto

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“Di fronte alle difficoltà che la sinistra sta incontrando sul terreno culturale, ai limiti mostrati nell’azione di governo, e all’impatto enorme della crisi che ha cambiato la geografia sociale ed economica, dobbiamo avere il coraggio di elaborare nuove soluzioni.

Penso che dobbiamo cambiare le categorie con le quali abbiamo letto la realtà nei decenni alle nostre spalle, non è un problema solo di questi ultimi anni”.

Sono le parole di Gianni Cuperlo, esponente di spicco del Partito Democratico, che è stato ospite della Cooperativa Magnana per presentare il suo libro “In viaggio. La sinistra verso nuove terre”.

Presentato dal segretario provinciale dem Silvio Bisotti e dalla consigliera comunale Giulia Piroli, Cuperlo ha parlato delle sfide della sinistra dopo la sconfitta elettorale alle elezioni politiche di marzo.

“La ripresa dell’economia oggi – ha fatto notare – non va di pari passo alla riduzione delle disuguaglianze. Siamo entrati in una fase della storia dove si può avere un incremento degli occupati, e allo stesso tempo un aumento delle povertà.

Per la prima volta la dimensione del profitto divorzia dalla dimensione della proprietà. E’ cambiata la natura del capitalismo con la forbice tra i più ricchi del pianeta e più poveri che si è ampliata a dismisura.

Davanti a questa situazione la crisi dell’economia diventa una crisi più ampia, della democrazia”.

“E se la democrazia – ha proseguito – non è più alleata della crescita e del miglioramento economico, è possibile cominciare a pensare che esistono anche altri modelli e regimi che non necessariamente corrispondono alle regole democratiche.

La democrazia allora non è una valore definitivo e irreversibile anche per l’occidente”.

Non sono mancati i riferimenti all’attualità politica, con la crisi dei migranti nel Mediterraneo.

“Se attorno a noi tutto cambia e c’è un grande punto interrogativo che ci inqueta rispetto a dove stiamo andando, a me non interessa la polemica con Salvini per il gusto della polemica.

Quando si vedono le immagini del pontile della nave Acquarius con i bambini che dormono, non possiamo riflettere su quanto è accaduto”.

“Ripensiamo che noi siamo un grande paese con tanti emigrati nella nostra storia, il compito del governo italiano è quello di proteggere i nostri fratelli quando sono in mare.

Noi abbiamo usato 629 persone come ostaggi per alzare il prezzo della trattativa con Bruxelles. Questa è la verità e questo non va bene”.

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