Everest, il bilancio di Fresia: “Stagione notevole, fiducioso per il futuro”

Sabato scorso è terminata la seconda avventura in serie C dell’Everest Piacenza Pallanuoto: in realtà la società piacentina ha militato per la maggior parte della sua storia in questa categoria, ma tre anni fa, dopo due campionati in serie B dovendo però giocare le partite in casa a Cremona, la dirigenza fu costretta ad abbandonare la categoria ripartendo dalla promozione.

Vinto a mani basse quel campionato, l’anno scorso, tornata in serie C, si classificò addirittura seconda; quest’anno, pur perdendo cinque importantissime pedine, per l’Everest è arrivato un quarto posto sotto la guida del nuovo tecnico Fabio Fresia.

Sei arrivato prendendo il posto di un collega che tanto ha dato alla Piacenza Pallanuoto, dovendo così gestire una pesante eredità. Hai avuto difficoltà?

Fortunatamente, no. Harry (Van der Meer, nrd) è sempre stato un amico, è un ottimo allenatore e ha forgiato un gruppo di persone ed atleti con cui è stato estremamente semplice entrare in sintonia. Tutto l’ambiente mi ha subito fatto sentire stima e passione per la pallanuoto, ed io non posso che ringraziare e contraccambiare.

È stata una stagione molto positiva per la prima squadra. Quali sono stati i momenti più difficili e quali quelli che ricordi con maggior piacere?

Devo essere onesto, momenti difficili sono stati pressochè assenti. Forse qualche sconfitta evitabile (Crema su tutte), ma ben vengano in una squadra giovane che ha necessità di incrementare la propria esperienza. La vittoria della Coppa Lombardia suggella una stagione notevole sotto ogni punto di vista.

Dalle due giovanili che hai allenato hai avuto grosse soddisfazioni. Che considerazioni puoi fare sull’under 20 e sull’under 17?

Sono estremamente esigente con i giovani perché dobbiamo costruire giocatori che possano costituire l’ossatura della prima squadra. I risultati, a questo livello, sono importanti ma non fondamentali. Dobbiamo puntare sul senso di appartenenza e sullo spirito di sacrificio, ben sapendo quanto sia faticoso praticare uno sport che si gioca in un ambiente ostile come l’acqua. Sotto questo profilo l’under 20 è cresciuta maggiormente nel corso della stagione rispetto alla 17. Sono certo però che dalla prossima stagione anche i più giovani daranno un contributo maggiore alla causa.

Nell’Everest c’è un grande movimento di giovanissimi atleti, anche se tu arrivi da una città che vive di pallanuoto. Che considerazioni puoi fare?

Posso solo confermare che la società sta lavorando nella giusta direzione, la creazione di una base di atleti che devono necessariamente rappresentare il presente ed il futuro. La speranza è sempre nell’incremento delle strutture: una piscina come la Raffalda non permette grande crescita.

Sulla prima squadra si può già fare qualche prima ipotesi per la prossima stagione ?

Posso solo dire che la base è solida e con l’inserimento di pochissimi elementi di qualità potrebbe ambire a grandi traguardi. Ora è presto ma sicuramente valuteremo ogni possibilità.

Quali prospettive vedi per la pallanuoto piacentina ?

Rosee. Se partiamo dalla prima squadra, da sempre il traino di una società sportiva, non possiamo non valutare positivamente la giovane età media e la presenza preponderante di atleti piacentini. Sono certo si possa guardare con fiducia al futuro, sempre con un occhio rivolto al Comune…

GBC

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