Nasce il comitato provinciale per il nuovo ospedale “Pertite soddisfa tutti i requisiti”

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Nasce ufficialmente il comitato “Per il nuovo ospedale”. Di seguito pubblichiamo l’intervento dei promotori, inviato in redazione.

La città di Piacenza con la sua provincia sta vivendo un momento di forte coinvolgimento nel dibattito sul nuovo ospedale.

Due sono gli interrogativi che ruotano attorno a questo dibattito:

1. Serve un ospedale nuovo per Piacenza e provincia

2. Se si, dove costruirlo?

Tali domande sono di estrema importanza perché investono i nostri cittadini quali possibili pazienti e/o parenti di pazienti, oltre che di operatori nel numero di oltre 3000 persone. Ricordando la frase di una famosa canzone (“adesso m’interessa anche a me”) un gruppo di nostri concittadini hanno in questi giorni fondato un comitato che ha cercato di dare risposte motivate a tali quesiti con l’obiettivo di raccogliere direttamente dalla gente consensi attorno alle risposte che il comitato stesso propone a città e provincia.

Come chiaramente espresso nello statuto appena depositato, il comitato vuole porsi il più possibile trasversale ai vari schieramenti politici proprio perché ritiene che sia necessario un ragionamento al di sopra e al di fuori delle parti per arrivare ad una risposta logica che la città più che mai merita.

Innanzitutto l’intestazione stessa del nuovo comitato delinea chiara la priorità assoluta che è “Comitato Provinciale per il nuovo ospedale”.

Da incontri iniziati oltre un anno fa con il personale tutto del nostro nosocomio emerge chiara l’esigenza di un nuovo ospedale, l’attuale fu progettato ancora negli anni ’70 e terminato con grande ritardo agli inizi degli anni ’90.

Gli importanti lavori di ristrutturazione eseguiti a tutt’oggi consentono, a costo di elevati esborsi, di mantenere tutt’ora un livello qualitativo soddisfacente. Ma oltre a ciò difficilmente si potrà andare e quindi se entro pochi anni non verranno trovate soluzioni alternative (e cioè il nuovo ospedale) alcune situazioni di alta tecnologia e specializzazione ora presenti dovranno necessariamente lasciare Piacenza con perdita di professionisti e professionalità.

Elenchiamo qui sotto i punti su cui dovremo nei prossimi anni confrontarci e che impongono scelte importanti:

• le legittime esigenze di privacy, e il controllo delle infezioni, impongono di aumentare gli spazi dedicati a ciascun posto letto e di avere stanze che ospitino al massimo due degenti

• la necessità di garantire adeguate misure di sterilità: numero di ricambi d’aria, adeguate zone filtro e corretti rapporti di aero-illuminanti;

• i nuovi criteri delle sale operatorie in termini di requisiti di sicurezza e di spazi;

• il ripensare in modo moderno ai laboratori, gli ambulatori specialistici, alla diagnostica, servizi che oggi nell’attuale struttura, risentono fortemente della esiguità degli spazi e della vetustà degli ambienti; e dei parcheggi.

• il problema già drammaticamente attuale della viabilità e accessibilità.

Se sulla necessità di un nuovo ospedale il nuovo comitato provinciale non ha dubbi, anche sulla collocazione di tale nosocomio il comitato ha idee chiare; infatti tale spazio deve:

• avere il più basso impatto economico nell’acquisizione dell’area

• recuperare aree dismesse della città piuttosto che cementificare terreno non costruito

• essere vero motore per la costruzione di un parco per la città

• garantire il miglior accesso possibile.

• Recuperare le strutture ospedaliere esistenti

Da quanto sopra l’area ex Pertite soddisfa tutti i requisiti:

1) essendo un’area demaniale e quindi senza impatto sull’acquisto

2) essendo un’area che ha bisogno di essere recuperata alla città e dove solo la costruzione di un polo sanitario può garantire la copertura dei costi economici connessi a tale recupero nel rispetto dell’area boschiva già presente

3) infatti nei progetti in fase di studio l’ospedale nuovo verrebbe a coprire il suolo ora occupato dagli edifici militari mentre tutta l’area boschiva verrebbe non solo risparmiata ma bonificata e adeguatamente valorizzata

4) ponendosi ai limiti della città sarà in grado di non pesare sul traffico cittadino ma risulta anche abbastanza vicino alla città da non precludere facilità di accesso a nessuno.

5) l’estrema vicinanza dell’uscita autostradale A21 e la prossimità della tangenziale renderebbero davvero ottimale il raggiungimento di tale struttura non solo per pazienti, dipendenti e visitatori ma lo candiderebbero a vero polo logistico per l’emergenza sanitaria del nord-ovest dell’emilia (dalla A 21 si raggiungono poi rapidamente A1, oltre che A7 ed A8) .

Infine la collocazione del nuovo ospedale nell’ex Pertite garantirebbe maggiormente il recupero delle attuali strutture ospedaliera/amministrative in un asse via Emilia Pavese -via Taverna quale costituenda cittadella sanitaria per Piacenza e provincia nell’area ovest della città.

Quindi motivazioni fondate e non sogni in una realtà in cui polo sanitario e polo verde possono finalmente fondersi al disopra di contrasti e dove il bisogno di benessere del cittadino trova una sua risposta completa.

Il comitato crede fermamente in questo e proprio per questo cercherà di coagulare il massimo consenso da parte di tutti i cittadini di vario credo con conferenze, raccolta firme, articoli esplicativi.

I promotori di tale comitato sono Anna Bellotto, Emanuela Bisi, Loredano Castagnola,  Stefano Consonni, Marco Elefanti, Giuseppe Gaidolfi, Roberto Migli, Enzo Panizzi, Roberto Rebessi, Giuseppe Soda,  Paolo Veneziani, Danilo Minoia e trovano il loro portavoce nella persona di Giuseppe Gaidolfi.

A fianco del comitato promotore vi è un tavolo tecnico scientifico costituito da professionisti sanitari e non i cui nomi non vengono a oggi esplicitati perché altre figure si affiancheranno ad esso ed entro mercoledì promettiamo che verranno resi pubblici su questo giornale e non solo.

Il comitato grazie alla sua molteplice struttura si farà garante di una corretta informazione ai cittadini oltre che recepire esigenze ed opinioni dei cittadini stessi, consci dell’importanza di tale occasione per la crescita di Piacenza e provincia.

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