Bobbio Film Festival, Gobbo d’oro alla carriera a Pippo Delbono foto

A Pippo Delbono il premio speciale Gobbo d’oro alla carriera per il suo film “Vangelo” in rassegna al Bobbio film Festival. E’ stato Pier Giorgio Bellocchio a consegnarlo al regista al termine della proiezione al chiostro di San Colombano.

Una serata densa di emozione perché il Vangelo colpisce, ammutolisce e fa riflettere. Un film dedicato alla madre perché proprio da lei Delbono ricevette l’input: “Pippo, fai qualche cosa che parli dell’amore. È importante parlare dell’amore, Pippo. Potresti fare il Vangelo. Dovresti pensare veramente di fare il Vangelo» gli disse prima di morire.

«Come faccio a fare il Vangelo, mamma? Io non credo in Dio. Non credo a questo Dio delle menzogne, a questo Dio della famiglia, in questo dio che m’insegnavate da piccolo, questo dio delle paure, paure di tutto, anche dell’amore. Dell’amore. Questo Dio dei miracoli. Questo dio che cammina sull’acqua. Non si può camminare sull’acqua. Si può solo sprofondare nell’acqua, come sprofondano tutte queste persone che stanno arrivando qua e che cadono, come dei Cristi, in mezzo al mare». Così inizia il film che racconta come si vive e chi vive in un centro profughi.

Il regista condivide con questi ragazzi, che chiama tutti per nome, la quotidianità fatta di tempo sospeso tra dolorose memorie e incerto futuro. Poco alla volta i rifugiati si aprono e raccontano le loro storie, come ha fatto Safi.

“Ho spiato il loro piccolo, privato mondo – racconta Delbono nel film come una sorta di voce narrante – avevo paura ad entrarci troppo nel loro mondo. Vangelo è stato un pretesto per avvicinarmi a loro così lontani, così diversi da me. Ad accomunarci la solitudine, il nostro bisogno dell’altro”.

Nel film, girato in parte da Delbono con una videocamera, sono narrate le storie, i racconti di vita, le morti scampate, la fuga dalle prigioni per approdare, spesso, in altre prigioni. “Non è un film ideologico – ci tiene a precisare il regista – sono entrato nudo da preconcetti e ne sono uscito ancora più nudo. Mi trovato in mezzo a sconosciuti arrivati dall’acqua, non sapevamo chi aveva vergogna di chi, non sapevo chi aveva paura di chi”.

“E’ un film che ancora mi provoca sofferenza, nonostante siano passati due anni dalla realizzazione, un’esperienza che fa ancora male – racconta Delbono – in un paese, come l’Italia, pericolosamente razzista e fascista, oggi più che mai”.

IL FESTIVAL – Il Bobbio Film Festival, giunto alla 22 esima edizione, è stato ideato da Marco Bellocchio, ora affiancato nel comitato di direzione artistica da Pier Giorgio Bellocchio, Enrico Magrelli e Paola Pedrazzini.
Una manifestazione che ogni anno si arricchisce grazie alla progettualità della Fondazione Fare Cinema, alla sinergia del Comune di Bobbio e al sostegno del Ministero dei Beni Culturali, Regione Emilia Romagna, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Camera di Commercio di Piacenza.

La rassegna prosegue giovedì 16 agosto con “Novecento” atto secondo alle 21.15 al chiostro di San Colombano.

Per l’acquisto di biglietti visitare il sito www.comune.bobbio.pc.it, per informazioni sul programma e gli ospiti www.bobbiofilmfestival.it.

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