Alla festa partigiana l’avvocato tedesco che scoprì di avere il padre SS fotogallery

A Peli di Coli, località simbolo dove si costituì (nella chiesa) il primo nucleo della Resistenza a Piacenza, si è tenuto domenica 2 settembre il tradizionale appuntamento con la Festa Partigiana, giunta alla quattordicesima edizione, organizzata dall’Anpi Piacenza.

Luogo simbolo per la lotta di Liberazione perchè a Peli, grazie alla collaborazione del parroco don Giovanni Bruschi, si organizzarono infatti le prime forze partigiane piacentine.

Nei pressi della chiesa di Peli è stato realizzato il monumento a Emilio Canzi, Comandante Unico della XIII zona partigiana.

Dopo il saluto del sindaco di Coli Luigi Bertuzzi e l’orazione di Alberto Gorra, dell’Anpi di Piacenza, il momento più importante della festa è stato l’incontro con Udo Sürer, avvocato tedesco di Lindau (nel sud della Baviera) che ha ricostruito il passato del padre, sottufficiale e capo plotone delle SS, che partecipò alle stragi naziste compiute nelle Alpi Apuane.

La festa partigiana a Peli di Coli

Sürer (il primo a sinistra) ha ricordato a proposito del padre: “Lui era presente e partecipò all’eccidio di Vinca

L’avvocato bavarese ha raccontato come abbia iniziato a interrogarsi sulla partecipazione di suo padre al Reich e nel 2004 scoprì che era stato nelle SS.

L’unità in cui il padre era arruolato – il 16° plotone della Divisione Reichsführer, comandata dal famigerato Walter Reder – sterminò nella sola Lunigiana, nell’estate del 1944, più di 400 civili, compresi donne e bambini.

Joseph Maier, questo il nome del padre, non fece mai parola dei suoi trascorsi, ma le carte che Udo trovò confermarono le sue responsabilità.

Da allora Sürer ha intrapreso un percorso di riconciliazione per ricucire le ferite di una memoria storica che ha continuato a gettare ombre sul presente.

“Non sono qui per chiedere perdono per conto di mio padre – ha precisato – perchè io sono diverso da mio padre”.

Chi è Udo Sürer.

Da giovane è obiettore di coscienza, dopo la laurea in Giurisprudenza fa pratica legale presso il tribunale di Konstanz, in uno studio a Rovereto e al tribunale di Ravensburg. Nell’88 apre il suo studio legale a Lindau, dove vive tutt’oggi, specializzandosi nella tutela dei migranti richiedenti asilo (in concomitanza con la grande fuga dei curdi dalla Turchia).

Nel 1992 muore suo padre, e lui e la sua famiglia (madre, una sorella e un fratello), incontrano “l’altra famiglia”, ovvero i 5 figli che il padre ebbe della prima moglie.

Nel ’92 si sposa con Ayla Sürer, giovane avvocatessa turca di origine curda e insieme hanno tre figli, due femmine e un maschio.

 

Udo decide allora di cambiare cognome e di venire in “pellegrinaggio memoriale” in Italia, “per cercare di fare qualcosa”.

Da allora ha visitato Marzabotto, Guardistallo, Sant’Anna di Stazzema, San Terenzo-Monti, Valla, Bardine e Vinca di Fivizzano, raccogliendo le testimonianze dei parenti di coloro che furono barbaramente uccisi dai nazisti.

IL VIDEO da Tv2000

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