Rifornivano di coca e hashish gli spacciatori della Valdarda, tre in manette

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Rifornivano di cocaina e hashish piccoli spacciatori che operavano nelle campagne della Valdarda e della Bassa Piacentina. Con questa accusa sono finiti in manette tre marocchini, due 48enni ed un 53enne tutti residenti a Fiorenzuola e con precedenti, raggiunti da altrettanti provvedimenti cautelari emessi dal Tribunale del Riesame di Bologna.

Gli accertamenti, condotti dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Fiorenzuola, erano scattati tra marzo e agosto 2017: “Era stata messa in luce – riferiscono gli inquirenti – la centralità dei tre indagati nell’approvvigionamento di svariati quantitativi di sostanza stupefacente, prevalentemente cocaina e hashish, successivamente rivenduti ai piccoli “pusher” che avevano la gestione dello spaccio “al dettaglio” nelle campagne dei Comuni di Fiorenzuola d’Arda, Alseno, Monticelli d’Ongina, Caorso e Lugagnano Val d’Arda”.

“I tre, nonostante una regolare attività lavorativa, arrotondavano lo stipendio, anche all’insaputa dei familiari, rifornendo di stupefacente i locali spacciatori.”

Tre le persone arrestate in flagranza di reato nel corso delle investigazioni, con i militari che avevano complessivamente recuperato circa 5 chili di hashish e 20 grammi di cocaina: lo stupefacente talvolta veniva trasportato nascosto in appositi vani ricavati all’interno di auto, come una Mercedes Classe A che a seguito dell’arresto dell’occupante veniva confiscata.

Nel febbraio di quest’anno la Procura della Repubblica di Piacenza avanzava nei confronti degli indagati tre proposte di applicazione di misura cautelare, istanza successivamente rigettata dal Gip del medesimo Tribunale. Infine, a seguito di sentenza definitiva della Suprema Corte di Cassazione, il Tribunale Distrettuale della Libertà di Bologna riformava l’impugnata ordinanza ed emetteva le misure cautelari eseguite nelle scorse ore dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, con il supporto delle stazioni di Monticelli d’Ongina e Caorso.

I due marocchini 48enni si trovano in carcere, per il 53enne sono invece stati disposti i domiciliari.

A maggio, nell’ambito dello stesso procedimento penale e sempre in esecuzione di misura custodiale in carcere emessa dal Tribunale di Bologna, era stato arrestato anche un quarto indagato, un italiano 45enne di Fiorenzuola d’Arda, per i medesimi capi d’imputazione. L’uomo era già finito in manette nell’aprile del 2017 per la detenzione di 10 grammi di hashish e 20 di cocaina.

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