Rolleri “Va superata questa fase di precarietà. Occorre dare nuovo slancio alle Province” foto

“Va superata questa fase di precarietà delle Province, occorre dare nuovo slancio a questo ente: ha bisogno di risorse e amministratori full time”. Tempo di bilanci e di appelli, rivolti al Governo, per Francesco Rolleri, il primo presidente dell’amministrazione provinciale disegnata dalla riforma Delrio.

Una riforma rimasta a metà, come ricorda lo stesso Rolleri, dopo il fallimento del referendum costituzionale del 2016. Le Province ora restano in vita con importanti e onerose incombenze, come la viabilità e l’edilizia scolastica, nonostante il drastico taglio di risorse e trasferimenti, guidate da amministratori (senza compenso) eletti da e tra i consiglieri e assessori del territorio.

In attesa delle elezioni del nuovo presidente, che si terranno il 31 e che vedono come unica candidata il sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri, Rolleri traccia un bilancio di questi 4 anni che è nonostante tutto positivo grazie, sottolinea, alla collaborazione avviata con gli amministratori del territorio.

“La Provincia deve essere l’Unione dei Comuni, le nuove Province devono essere guidate così, con collaborazione. Grazie ai sindaci e agli amministratori che hanno collaborato – dice Rolleri -. Dobbiamo ringraziare anche gli amministratori che hanno avuto fiducia nei nostri confronti”.

Il percorso non è stato privo di difficoltà: fin dall’inizio si è posto il problema delle risorse e la difficoltà di sostenere economicamente sia le spese legate al personale sia agli investimenti.

Da questo punto di vista l’amministrazione provinciale è riuscita a contrarre al spesa del personale da 11 a 5 milioni di euro, facendo scendere (grazie ai pensionamenti e ai trasferimenti) il numero di dipendenti da 315 a 125, e riuscendo ad invertire la tendenza, a differenza di altre Province, di continua riduzione degli investimenti.

Un risultato ottenuto grazie alla lungimiranza di vendere al fondo Invimit alcuni beni di proprietà dell’ente, come la sede della Prefettura e la caserma dei carabinieri di viale Beverora, e ricavare le risorse necessarie (quasi 10 milioni di euro) da utilizzare per le scuole di Piacenza.

Tra i progetti più importanti ricordati dal presidente Rolleri figurano la riqualificazione del liceo artistico Cassinari e l’accordo che porterà alla realizzazione di nuove palestre scolastiche nell’ex laboratorio Pontieri.

Il presidente ricorda poi l’impegno profuso nelle infrastrutture stradali (“30 milioni di euro di investimenti sono un buon modo per uscire dalla crisi”), con la ristrutturazione del ponte di Sant’Antonio, oltre ad altri importanti progetti di promozione, come l’adesione a Destinazione Turistica Emilia e la partecipazione a Expo 2015.

Proprio il 2015 è stato un anno campale, per la Provincia, alle prese con l’emergenza post 14 settembre dopo l’alluvione che ha colpito duramente il territorio.

“Il mattino del 14 settembre, quando con i tecnici siamo risaliti lungo la provinciale in Valnure abbiamo capito subito che qualcosa doveva essere successo, trovandoci di fronte alla voragine di Recesio – racconta il presidente Rolleri -. Lo choc è stato tale che io non mi ricordo nulla dei 10 minuti successivi, impiegati per raggiungere Bettola. Mentre è ancora vivido, questo sì, il ricordo della forza e del coraggio della gente della Valnure”.

Ma il bilancio non può prescindere da una valutazione rispetto agli scenari futuri. “In questi 4 anni noi ce l’abbiamo fatta grazie ai tecnici, ai nostri amministratori e ai risultati che sono riusciti a portare a casa. Ma non è facile – conclude Rolleri, lanciano un appello – e non è detto che si riesca ad andare avanti così per altri 4 anni”.

“Questa situazione non può diventare la normalità, non è più accettabile, perché rischia di diventare un problema del territorio. Noi non ci siamo limitati a fare dell’ordinaria amministrazione, come è accaduto in altri territori. Questa situazione poteva essere accettabile in una fase di transizione, che non si è conclusa però visto il fallimento del referendum costituzionale”.

“Va superata questa fase di precarietà, occorre dare nuovo slancio a questo ente: ha bisogno di più risorse e amministratori full time”.

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