Gara servizio idrico, Cgil: “Organici ridotti e boom di appalti, e la qualità?”

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Bando di gara per il servizio idrico integrato di Piacenza e provincia, Massimo Tarenchi (Filctem-Cgil Piacenza) in una lettera aperta: “Organici ridotti, boom degli appalti e poca territorialità in Iren. Qualità dei servizi e territorialità non sono nei piani?”

LA NOTA – Di (brutti) esempi e di campanelli di allarme ne abbiamo avuti (troppi). Per la viabilità autostradale, il crollo del ponte “Morandi” a Genova. Le polmoniti sospette nella provincia di Brescia e, a livello locale, l’ordinanza di divieto uso acqua potabile a Caorso e a Chiaravalle della Colomba (Alseno) per il Servizio idrico di distribuzione.

Per la viabilità ferroviaria, i gravi ritardi in varie tratte della linea ad Alta Velocità. E ancora: la mancanza di fornitura elettrica in tante frazioni di comuni d’Italia verificatesi lo scorso inverno a causa del cosiddetto fenomeno del “gelicidio”.

Negli ultimi mesi la cronaca quotidiana, anche dai risvolti drammatici, hanno riportato all’attenzione di tutti noi sul tema delle connessioni dei servizi pubblici.

A breve l’Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti (Atersir) pubblicherà il bando di gara per l’affidamento della concessione per la gestione del Servizio idrico integrato per Piacenza e provincia.

Come Filctem-Cgil di Piacenza ci preme sensibilizzare tutte le parti in gioco (Atersir, Sindaci, cittadini, lavoratori) affinché il prossimo gestore garantisca qualità, efficienza ed efficacia nella guida di un così importante servizio pubblico locale.

ORGANICI, QUALITA’, TERRITORIALITA’ – Al riguardo non si può non evidenziare che solo con il presidio della territorialità e con organici adeguati (in termini qualitativi e quantitativi, cioè in termini di competenza professionale e di consistenza numerica degli operatori) si potrà assicurare una gestione ed uno sviluppo delle reti acquedottistiche, delle reti fognarie, degli impianti depurativi e dei servizi legati alle utenze, sostenibile, appropriato e al servizio reale delle comunità.

Le logiche di mercato legate esclusivamente al mondo della Finanza non possono e non devono rappresentare gli elementi su cui basare i servizi pubblici locali.

Al contrario il radicamento sul territorio e la consapevolezza che solo strategie a medio e lungo termine conducono a risultati confacenti, dovranno guidare il futuro gestore.

IREN – In questi anni Iren, la multiutility del nord-ovest che opera dal 2010 nel territorio piacentino (nel Servizio Idrico Integrato, nei Servizi Ambientali e – in alcuni comuni – nel Servizio Gas e nel Servizio Teleriscaldamento), ha conseguito importanti risultati economico-finanziari, realizzando investimenti infrastrutturali anche nel territorio piacentino.

Tuttavia la Società non si è rafforzata a livello locale, ma – anzi – si è assistito ad una continua riduzione degli organici dei vari reparti ed uffici (in particolar modo quelli operativi) con un utilizzo sempre crescente dell’appalto e dell’esternalizzazione delle attività di competenza.

PRESIDIO DEL TERRITORIO PIACENTINO – Come Filctem-Cgil riteniamo che per garantire qualità ed efficacia dei servizi pubblici essenziali, come l’acqua, ed avere, da parte degli utenti, la percezione di sicurezza sulla continuità del servizio, occorra il presidio del territorio per essere tempestivi negli interventi, che potremmo definire garanzia di territorialità, in considerazione anche degli eventi climatici che sempre più spesso colpiscono il nostro territorio (alluvione del 2015, siccità del 2017, gelicidio dell’ultimo inverno solo per fare alcuni recenti esempi).

Garanzia di territorialità sono i centri zona organizzati per bacini idrografici o almeno per vallata: Piacenza, la Bassa, val Trebbia, val Tidone, val Nure e val d’Arda. E l’assunzione diretta nei territori del personale per garantire la gestione puntuale dei vari servizi.

Questa garanzia di territorialità che è a tutela del cittadino non ci sembra che sia nei programmi dell’attuale gestore ma anzi abbiamo la percezione che si stia andando nella direzione opposta solo per logiche di mercato.

Questo distacco dal territorio è stato ripreso in più comunicati anche dalla CGIL regionale negli ultimi anni. Sarebbe anche opportuno che tutti i dati del territorio piacentino (investimenti, costi, indotto ecc) fossero correlati con quelli degli altri territori per pesarne realmente la “bontà”.

Sarebbe inoltre opportuna una vigilanza costante da parte di Atersir su ciò che per legge deve essere considerato investimento e non una manutenzione e che si scorporassero gli investimenti derivanti dai fondi destinati alle emergenze (ultimo l’emergenza idrica del 2017).

(nota stampa)

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