“Alloggi in caserma a pagamento, e pure gli arretrati” La protesta della polizia penitenziaria

“Costretti a pagare l’affitto del posto letto in caserma, e come se non bastasse ora ci sono pure gli arretrati da versare”.

Arriva anche alla Casa Circondariale di Piacenza la protesta del personale di polizia penitenziaria, a seguito – spiega il sindacato USPP UGL – “dell’ennesimo provvedimento arrivato dopo la sospensione del pagamento della caserma, proprio in virtù del fatto che chi abita all’interno della struttura penitenziaria non è mai libero dal servizio; in caso di necessità o di emergenza ha infatti l’obbligo di intervenire anche se è a riposo”.

Il tutto – viene evidenziato – è stato stabilito da una circolare ministeriale che corregge una precedente disposizione per mancanza di copertura finanziaria.

“Il costo medio mensile va dai 50 ai 100 euro, – afferma il Segretario regionale del sindacato Gennaro Narducci – mentre per gli arretrati riferiti a un anno di alloggio si va dai 650 ai 750; parliamo tra l’altro di strutture fatiscenti, rese vivibili soltanto con interventi pagati dagli agenti di tasca propria”.

“Siamo ormai al paradosso – attacca il sindacalista – a maggior ragione di fronte ad una emergenza conclamata sulle condizioni delle caserme e gli organici della polizia penitenziaria. Per non parlare dei ritardi nell’approvvigionamento del vestiario e rimborsi di missioni e straordinari accantonati mese per mese, pagati col contagocce”.

“Mostrine, anfibi e divise è tutto a carico del personale. Gli agenti devono pensare a tutto di propria tasca pur di dare un certo decoro alla divisa di ordinanza. Manca tutto e non viene garantito un regolare approvvigionamento dei magazzini vestiario”.

“Il Dipartimento non può cambiare le carte in tavola ai danni della polizia penitenziaria: con i nostri legali stiamo studiando un eventuale ricorso al Tar” – conclude la nota.

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