Infortuni sul lavoro, a Piacenza 5.200 denunce in un anno “Il Governo riduce i premi assicurativi”

“Le denunce di infortuni sul lavoro aumentano e la Manovra del Governo ridimensiona i premi. La riduzione generalizzata delle tariffe dei premi assicurativi INAIL, per un ammontare che nel 2019 è valutabile in 410 milioni di euro, è iniqua e sconsiderata”.

Così i responsabili degli aspetti inerenti la salute e la sicurezza sul lavoro di CGIL, CISL, UIL, esprimono netta contrarietà all’emendamento contenuto nella legge di Bilancio 2019 che prevede dal 1° gennaio 2019 la riduzione delle tariffe dei premi INAIL.

“Non serve un intervento a pioggia – affermano -, bisogna invece utilizzare le risorse per incentivare quelle aziende che investono realmente in salute e sicurezza sul lavoro per migliorare le condizioni operative e ridurre infortuni e malattie professionali”.

I sindacati parlano di dati “oggettivamente preoccupanti” sulla salute e sicurezza sul lavoro nel Paese e in Emilia Romagna: “La situazione – spiegano – pare non aver ancora trovato uno sbocco positivo, con un incremento del 5% rispetto all’anno precedente, pari a 250 denunce di infortuni sul lavoro in più”.

“Il fenomeno riguarda ben 86 mila lavoratori emiliano – romagnoli. In Emilia Romagna colpisce in particolare i più giovani, la classe d’età sino a 29 anni, e i più anziani da 60 a 69 anni; sono in crescita gli infortuni che colpiscono i lavoratori e le lavoratori provenienti da altri Paesi”.

La provincia in cui le denunce per infortunio crescono maggiormente rispetto al medesimo periodo del 2017 – fanno sapere i sindacati – è purtroppo proprio Piacenza (4.950 nel 2017, 5201 nel 2018).

Anche gli infortuni con esito mortale a livello nazionale sono in forte incremento: “In Emilia Romagna la situazione è meno preoccupante, anche se i numeri rimangono inaccettabili: 115 morti sul lavoro nel corso del 2018 (dato invariato rispetto all’anno precedente). A Piacenza si è passati da 8 decessi sul lavoro nel 2017, a 9 nel 2018. Nel 2019 si sono già dovuti registrare due vittime sul lavoro”.

Da prendere in considerazione anche il dato delle malattie professionali denunciate nella nostra regione, caratterizzata da una diminuzione delle denunce rispetto allo stesso dato del 2017 (6415 denunce), nel 2018 risultano essere 6388.

“Un trend che lascia intravedere segnali incoraggianti, ma su cui bisogna fare molta attenzione – hanno sottolineato i sindacalisti – perché potrebbe anche celare la scarsa propensione dei MC e MdB a denunciare quelle che sono patologie di origine professionale. Vi è poi il timore dei lavoratori di perdere il lavoro in un periodo di crisi come quello che ha segnato gli ultimi anni”.

“In questo, di certo, non aiuta l’atteggiamento restrittivo delle sedi INAIL in Emilia Romagna, con oltre l’80% delle richieste di malattia professionale respinte in prima istanza”.

“Ora – conclude Ivan Bersani, Presidente del comitato Inail – sarebbe stato più opportuno che invece di prevedere un taglio di 410 milioni (che diventeranno 525 nel 2020 e 600 nel 2021), i premi inail venissero utilizzati per premiare quelle aziende che investono per la salute e sicurezza sul lavoro: ad esempio sostituendo macchine ed attrezzature pericolose, bonificando i manufatti in amianto ancora presenti nei numerosi capannoni della regione, migliorando l’ergonomia delle postazioni di lavoro, adattando gli ambienti di lavoro ad una popolazione lavorativa che sta rapidamente invecchiando, prevedendo una formazione utile e comprensibile a tutti, valorizzando la partecipazione dei lavoratori al miglioramento delle condizioni”.

“Questa scelta è l’unica che potrebbe portare a miglioramenti reali e tangibili, con una vera discontinuità rispetto al passato”.

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