Si rinnova il successo delle cantine naturali a Sorgentedelvino: 4mila visitatori in 3 giorni

Si è conclusa lunedì 11 febbraio l’undicesima edizione di Sorgentedelvino LIVE, salone annuale delle piccole cantine naturali.

Organizzata dall’associazione culturale Echofficine con il sostegno di Rastal e di Nomacorc-Vinventions, la tre giorni ospitata a Piacenza Expo ha accolto 4000 visitatori, un pubblico eterogeneo di wine lovers, operatori e giornalisti da tutta Italia e non solo.

Salone gremito già dalla giornata di sabato, quando 150 vignaioli provenienti da 17 regioni italiane – ma anche da Austria, Croazia, Francia e Slovenia – hanno fatto assaggiare vini naturali inscindibilmente legati ai territori in cui nascono, che hanno dimostrato un eccellente livello qualitativo.

In ogni calice, rosso, bianco, rosato o orange, era racchiuso un viaggio sensoriale attraverso colori e profumi caratteristici, accomunati dal credo in un’agricoltura “biologica, biodinamica e sostenibile”. Sono vini che si affidano alla natura, per arrivare dall’uva alla bottiglia con infinite sfumature di sapore e di aromi ottenuti grazie a vinificazioni accurate e rispettose delle peculiarità di ogni annata, vitigno e territorio.

Quest’anno il focus è stato dedicato a Terroir Liguria, un piccolo omaggio a una terra meravigliosa racchiusa tra mare e monti, che ha portato alla scoperta  di una regione unica per la complessità dei suoi territori e con i suoi vigneti eroici abbarbicati sulle pendici a strapiombo sul mare.

Micro-produzioni vitivinicole (9) dai Colli di Luni alle Cinque terre fino alla Riviera di Ponente capaci di incantare i palati più esigenti, ma anche prodotti agricoli che hanno portato a Piacenza i sapori inconfondibili dati dal particolare microclima di queste terre.

Il programma della giornata di domenica ha visto la presentazione del libro “La viticoltura storica in Italia” a cura di Sergio Guidi, presidente dell’associazione Patriarchi della Natura in Italia e coautore della pubblicazione, che ha permesso di conoscere le spettacolari viti monumentali italiane, le forme tradizionali di coltivazione e i paesaggi viticoli residuali oltre ad antichi palmenti in cui si vinificava l’uva.

“Questo libro – puntualizza Guidi – fa un po’ da guida al giardino che abbiamo realizzato a Vasto all’interno della Riserva Regionale Bosco di Don Venanzio, dove abbiamo messo a dimora vitigni ultracentenari da varie regioni d’Italia e cercato di riprodurre i sistemi di allevamento che utilizzavano egizi, greci e romani.”

All’interno del volume non mancano curiosità sui modi di legare le viti e metodi di lavoro utilizzati in passato nei diversi territori.

Molto partecipata la degustazione del pomeriggio: “Il bicchiere ideale per il vino naturale”, un’intrigante degustazione tecnica di un Barbera del Monferrato e di un Pigato della Riviera Ligure di Ponente con il calice Exilles di Rastal, appositamente studiato dall’azienda insieme ad Aspi per il vino naturale e il vino biologico, che permette di rendere ottimali i profumi e l’ossigenazione del vino.

Lunedì è stata la volta dell’atteso convegno dell’associazione Vitivinicoltura biodinamica moderna “Il rame in vigna e nel vino: quel che si dice e quel che si tace”, tema particolarmente caldo per il mondo agricolo visto il dibattito in corso in sede europea circa il mantenimento dell’autorizzazione a questa sostanza.

Coordinato da Marta Peloso e moderato da Lorenzo Tosi, giornalista Edagricole-VVQ e Terra è Vita, l’incontro ha visto gli interventi di Aldo Venco – enologo dello Studio Associato Ampelidea -, il prof. Mario Fregoni – Presidente onorario dell’Oiv (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino),  Ettore Capri – Direttore Osservatorio europeo per l’agricoltura sostenibile (OPERA)- DiSTAS, Università Cattolica del Sacro Cuore Piacenza-, Leonello Anello – consulente, agronomo e ricercatore biodinamico, direttore della Sezione di Scienze Agricole Biodinamiche – ed Enzo Mescalchin, responsabile dell’Unità di agricoltura biologica della Fondazione E. Mach di San Michele all’Adige.

“Si tratta di una questione di fondamentale importanza per la viticoltura italiana che non fa uso della chimica di sintesi – puntualizzano gli organizzatori – e dal confronto tra gli autorevoli relatori intervenuti, provenienti da ambiti professionali e di ricerca diversi, è emerso con chiarezza il profondo contrasto esistente tra i dati sulla tossicità del rame elaborati su basi modellistiche, in sede di simulazioni ed estrapolazioni astratte, su cui poggiano allo stato attuale i nuovi limiti imposti da Bruxelles e la minaccia della sua abolizione, e i dati oggettivi ed empirici raccolti tramite analisi pluridecennali svolte in campo, nella pratica del lavoro agricolo, che confutano completamente le attribuzioni di rischio”.

“Sono state poste le premesse per proseguire il lavoro di collaborazione e ricerca in questa direzione, auspicando che il confronto su questa cruciale questione possa proseguire su basi di realtà, verificate e oggettive.”

“L’attenzione con cui è stata accolta questa edizione di Sorgentedelvino LIVE – afferma Barbara Pulliero, organizzatrice dell’evento e portavoce dell’associazione Echofficine – conferma che anche in Italia l’interesse verso questi vini è in forte crescita e questo ci rende molto felici non solo perché i consumatori stanno apprezzando gusti diversi, ma anche perché ci auguriamo che a questo corrisponda una maggiore consapevolezza riguardo le tematiche ambientali che oggi ci troviamo ad affrontare con estrema urgenza, dalla moria delle api e di altri insetti utili al cambiamento climatico e alla crisi idrica”.

Nei prossimi mesi l’associazione Echofficine ha in programma attività di informazione e sensibilizzazione proprio riguardanti questi temi, per poi tornare in autunno con il secondo appuntamento con gli Orange Wine al castello di Agazzano sempre in provincia di Piacenza.

Per rimanere informati si può fare riferimento al sito sorgentedelvino.it.

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