Violenza e stalking, dall’inizio del 2019 già emessi due divieti di avvicinamento

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L’amore non conosce violenza e minacce. Ambasciatori di questo messaggio sono i rappresentanti delle forze dell’ordine, la divisione anticrimine della Polizia in primis.

Il 14 febbraio, in occasione di San Valentino, una rappresentanza della Questura di Piacenza, insieme al sindaco Patrizia Barbieri e al questore Pietro Ostuni, oltre ad associazioni che si occupano di assistere le donne vittime di violenza, come Telefono Rosa e Soroptimist, saranno in piazzetta San Francesco, per diffondere materiale informativo alla cittadinanza.

Il tema, quello della violenza domestica e dello stalking, è più attuale che mai e sembra trovare terreno fertile anche in contesti sociali benestanti.

Lo dimostrano i due interventi eseguiti, in questo inizio anno, dalla questura di Piacenza, dove i protagonisti sono due coppie di piacentini.

Nel primo caso, spiega Serena Pieri, dirigente della questura di Piacenza, si tratta della fine di una relazione, iniziata 10 anni fa, tra un 55enne piacentino, un professionista incensurato, e la compagna di 48 anni.

“Alla fine del 2017 l’uomo scopre il tradimento della fidanzata con un collega di lavoro – spiega Pieri – e da lì inizia a tormentarla per tutto il 2018: minaccia di rivelare ad amici e parenti la sua condotta, la spinge a lasciare il lavoro, le ruba l’identità digitale per avere accesso ai suoi social e leggere i sui messaggi”.

Nei confronti dell’uomo è stato pertanto adottato il provvedimenti di divieto di avvicinamento a meno di 500 metri, oltre al divieto di mettersi in contatto con la donna e con la famiglia di lei.

Lo stesso tipo di provvedimento è stato preso nei confronti di un piacentino 50enne, anche lui libero professionista, già imputato in un procedimento legale per maltrattamenti in famiglia. La moglie, coetanea e sempre originaria di Piacenza, si è rivolta alle forze dell’ordine nel 2016, per denunciare il comportamento violento del marito.

“I primi episodi si sono verificati poco dopo il matrimonio, celebrato 20 anni prima – racconta la dirigente della squadra mobile -, violenze che non sono cessate anche durante le gravidanze della donna e che sono continuate, anche sotto gli occhi dei loro 3 figli”.

Il caso clou si è verificato nel 2017, quando il marito avrebbe seguito la moglie a scuola, dove lei era andata ad accompagnare la figlia, e al culmine di un litigo l’avrebbe presa per il collo.

L’uomo è stato quindi non solo denunciato, ma è già iniziato il processo a suo carico. Proprio dopo aver sentito le testimonianze, si è deciso di adottare il provvedimento di divieto di avvicinamento per consentire lo svolgersi dell’iter giudiziario.

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