Crisi farmacie rurali, Tagliaferri (Fdi) “Prevedere maggiori incentivi, regionali e statali”

È Giancarlo Tagliaferri di Fratelli d’Italia a chiedere al governo regionale, con un’interrogazione, di “invertire la tendenza di progressiva chiusura delle farmacie rurali”, soprattutto nelle aree montane.

In particolare, il consigliere piacentino chiede all’esecutivo di “prevedere, per questo tipo di attività, una maggiore contribuzione regionale”, dato che attualmente sono previsti sovvenzioni che possono arrivare solo fino a 12.500 euro in base alle fasce di reddito. Sollecita anche un intervento in conferenza Stato-Regioni “per richiedere la rivalutazione del sussidio nazionale alle farmacie dei centri sotto i 3mila abitanti, mai aumentato dal 1969”.

La crisi di questi esercizi, spiega il politico, “è causata sia dallo spopolamento delle zone montane sia dalla distribuzione diretta di farmaci da parte di Ausl e ospedali, che nella nostra regione incide per il 49%”. In Emilia-Romagna, prosegue, “sono 521 le farmacie rurali su un totale di 1.329, circa il 40%”. Un appello per la salvaguardia delle farmacie rurali, rimarca, “è stato lanciato anche dal consigliere nazionale Anci, il vicesindaco di Caorso Fabio Callori”.

Sul problema dello spopolamento della montagna, Tagliaferri sollecita inoltre la Giunta regionale ad “avviare, con il piano straordinario per la montagna, iniziative di defiscalizzazione e detassazione per le popolazioni e in particolare per le attività dei piccoli centri”.

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