Dalla parrocchia di San Lazzaro all’Uganda, il calcio balilla unisce i bambini

Non si è mai troppo piccoli per fare una buona azione: questo devono aver pensato i bambini del catechismo della parrocchia di san Lazzaro quando hanno pensato di raccogliere fondi per regalare un calcio balilla ai loro coetanei che frequentano il centro giovani “don Vittorione” di Moroto, in Karamoja, nel nord dell’Uganda.

Si sa, il “biliardino” dona allegria e allora via a cucinare torte e biscotti con mamme e nonne per venderle appena dopo la messa, sul sagrato della chiesa. Tra un impasto e l’altro, questi giovani “costruttori di ponti di amicizia”, hanno raccolto 300 euro, la cifra necessaria per l’acquisto del gioco.

Il tempo di disegnare un assegno gigante e si sono recati presso la sede di Montale di Africa Mission-Cooperazione e Sviluppo per “depositare” la somma, accompagnati da don Silvio Pasquali e da due catechiste.

Una volta consegnato presso il Centro giovani, il gioco è stato subito “preso d’assalto” dai ragazzi, felici di potersi svagare in modo sano in un contesto sicuro come quello del centro, luogo chiave per la gioventù di Moroto e fiore all’occhiello di AM-CS che considera il settore socio-educativo di vitale importanza.

L’associazione piacentina infatti opera da più di 45 anni nella regione del Karamoja, tra le più povere dell’Uganda, in diversi settori, da quello idrico a quello agro-zootecnico, collaborando con la Chiesa locale, con le maggiori agenzie di cooperazione internazionale, come Unicef e Fao e con altre Ong che operano nel territorio.

«Le attività ludico sportive sono molto importanti – ha spiegato Carlo Ruspantini, direttore del Movimento fondato da Vittorio Pastori – attraverso di esse, i nostri collaboratori veicolano regole e soprattutto un messaggio di rispetto reciproco, e cioè che ci si può confrontare e sfidare senza ricorrere alla violenza. Non dimentichiamo inoltre che il gioco è fondamentale per lo sviluppo dei più giovani. Voglio quindi ringraziare di cuore i bambini di san Lazzaro, le loro catechiste e don Silvio per il contributo dato».

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