Per la droga corrieri minorenni e anche il “car sharing”: dieci misure cautelari

Minorenni usati come corrieri e mamme inserite nell'”impresa” di famiglia: emesse dieci misure cautelari per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

I provvedimenti sono stati disposti dalla Procura di Piacenza, a seguito delle indagini condotte dai carabinieri di Rivergaro, che hanno portato anche al sequestro di 3 kg di stupefacenti, in prevalenza hashish.

Sei gli arresti, di cui tre ai domiciliari, mentre sono quattro gli obblighi di firma e di dimora. A finire in manette un 22enne dell’Ecuador, un italiano di 24 anni, un marocchino di 35, tutti e tre in carcere, mentre ai domiciliari si trovano tre italiani, due uomini di 22 e 42 anni e una donna di 33. Disposto invece l’obbligo di firma e di dimora per un cittadino spagnolo di 24 anni, un tunisino di 18, un italiano di 23 e un marocchino di 24.

Le indagini sono partite alla fine della scorsa estate, come ha spiegato il pubblico ministero Emilio Pisante, insieme al maresciallo Roberto Guasco e al comandante della compagnia di Bobbio Gianluca Muscatello, ed erano volte a monitorare le modalità di arrivo di stupefacenti nel Piacentino, prevalentemente in Valtrebbia.

È stato così accertato che la droga arrivava da Milano, trasportata sia in auto che in treno. In quest’ultimo caso ad essere impiegati come corrieri erano tre ragazzi minorenni, di 15 anni, denunciati alla Procura dei minori.

Tra le modalità di trasporto figura anche un noto sito di car sharing: un cittadino, all’oscuro di quanto accadeva, avrebbe dovuto dare un passaggio a una delle persone finite poi in carcere. Il passeggero infatti, originario dell’Ecuador, aveva con se un chilo di droga ed è stato arrestato prima che potesse salire sull’auto.

Durante le indagini è emerso anche il coinvolgimento delle madri di altre due persone, condotte in carcere. In un caso la mamma si sarebbe fatta carico di portare a Milano i soldi necessari, 1300 euro, per acquistare la droga al posto del figlio; nel secondo avrebbe accudito le piante di marijuana, sempre al posto del figlio. Entrambe le donne sono state denunciate.

A finire nei guai anche un marocchino di 24 anni, fermato dai carabinieri di Rivergaro all’inizio dell’indagine mentre stava portando, insieme a una ragazza di 33 anni, un panetto di hashish a una terza persona in quel momento ai domiciliari.

Il giovane, alla vista dei militari, si è dato alla fuga. Una volta fermato è emerso anche il perché: nei suoi confronti era già stata emesso un ordine di cattura da parte della procura di Bolzano, sempre per spaccio. Al momento si trova in un centro in attesa di essere espulso. La 33enne invece è ai domiciliari.

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