Centinaia di monitor abbandonati in un campo sulla Caorsana, azienda sequestrata foto

E’ partita dal ritrovamento da parte della polizia Municipale di centinaia di monitor, abbandonati in un campo nella zona della Caorsana a Piacenza, una operazione congiunta con la Guardia di Finanza – sotto il coordinamento della Procura – che ha portato al sequestro di una azienda del piacentino e la denuncia del titolare.

L’accusa è quella di gestione l’illecita di rifiuti speciali e pericolosi. Al provvedimento di sequestro il titolare si è opposto, presentando ricorso, respinto dal tribunale del riesame.

Ma procediamo con ordine: dal ritrovamento dei monitor, avvenuto a gennaio, si è riusciti a risalire ai proprietari degli apparecchi, nonostante fossero state rimosse le targhette identificative. Si tratta di una multinazionale, operativa in tutta Italia, che avrebbe assegnato alla ditta piacentina lo smaltimento di circa 8mila terminali impiegati in sale gioco.

La ditta però, come è emerso dalle indagini, non sarebbe in possesso di autorizzazioni a svolgere questo tipo di attività. All’interno del capannone sono stati ritrovati circa 15mila componenti elettronici appartenenti ai terminali di cui sopra, smembrati in monitor, scanner, stampanti.

La Guardia di Finanza è impegnata nell’esame della documentazione fiscale scambiata tra la ditta e il committente, la multinazionale; valutazioni sono invece in corso, con l’ausilio di Arpa, sull’impatto ambientale dell’abbandono di monitor sul terreno, visto che i loro componenti vedono la presenza di piombo e mercurio, sostanze potenzialmente inquinanti.

I dettagli dell’indagine sono stati forniti durante una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il comandante della Municipale Giorgio Benvenuti, l’ispettore capo Matteo Rampoldi, il colonnello della Finanza Luca Elidoro e l’assessore alla Sicurezza Luca Zandonella.

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