Lettere al direttore
“Forza ragazzi, non siete soli!”. La lettera ai vigili del fuoco
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Nella giornata dello sciopero provinciale dei vigili del fuoco – il primo da 30 anni -, indetto per protestare contro la “cronica ed oramai non più sostenibile carenza di personale”, pubblichiamo la lettera di sostegno ai pompieri inviata alla nostra redazione da Paolo Cuminetti
LA LETTERA – Sto seguendo con interesse le attuali manifestazioni dei nostri Vigili del Fuoco – tanto quanto da cittadino tanto quanto da ex – e mi viene spontaneo, in primis condividere pienamente le ragioni poste a fondamento della protesta, ed in secondo luogo svolgere qualche considerazione in merito.
Preliminarmente ammetto, senza la minima vergogna, che il mio punto di vista è assolutamente personale e difetta totalmente di obiettività. Dovendo assolvere all’obbligo di leva ho avuto infatti la fortuna ed il privilegio di essere selezionato e formato alle scuole nazionali antincendio di Roma Capannelle, conoscendo un ambiente estremamente professionale composto di operatori tecnici e capaci ma tutti – amici, colleghi, maestri – dotati di forti motivazioni e di grande cuore.
Il Vigile del Fuoco non svolge un mestiere ma una professione, che in più presuppone una vera e propria vocazione. Non credo esista in nessun campo un’attività così rischiosa e pericolosa – percentuali di infortuni, decessi e malattie da bollettino di guerra, agevolmente verificabili – svolta con dotazioni tecniche personali (dei DPI da poco tempo si parla) quantomeno carenti e inadeguate, strumenti e mezzi meccanici antidiluviani ed in numero largamente inferiore alla bisogna, svolta in turni massacranti, a volte senza riposo ed in condizioni ambientali spesso estreme…il tutto scarsamente, ma proprio scarsamente, retribuito.
Una categoria che ha sempre portato il basto con dignità e responsabilità, piegando la schiena ma mai la testa, che non ha mai fatto ricorso a scioperi o serrate, che non ha mai protestato in modo chiassoso o mediaticamente roboante ma sempre garbato e sommesso, evidenziando le stesse identiche rivendicazioni – quelle odierne – da sempre.
Noi vediamo in televisione solo una minima parte degli interventi più spettacolari, solitamente in occasione di grandi emergenze, eventi o calamità, e va doverosamente considerato e sottolineato l’apparato da porre in essere ad esse sotteso e preparatorio, nonché tutte le incombenze post evento non meno dure e gravose.
Pochi conoscono la complessità dei compiti che queste persone sono chiamate a svolgere, tutti si stupirebbero nel constatare in quali e quanti settori (dal classico gattino sull’albero fino alle operazioni NBCR e nucleari, visto che noi piacentini viviamo tuttora sotto l’ombra di Arturo…) viene impiegata la loro competenza. Una divisa benvoluta da tutti.
Mi sono detto: “Se QUESTA gente è arrivata a puntare i piedi e mettersi di traverso la situazione deve essere veramente seria e grave!!!”
E’ questa la molla che mi fa scattare lo stimolo di scrivere, oltre al dovere di restituire – pur se in minima parte – quanto ricevuto ed all’amicizia che mi lega ancora oggi a questi uomini speciali, quelli che ci sono e quelli che non ci sono più.
Forza ragazzi, non siete soli!!!!
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