Il presidio dei sindacati: “Un tavolo sulla sicurezza sul lavoro” foto

“Non si può e non si deve morire di lavoro”. Nella mattinata del 4 maggio, Cgil, Cisl e Uil hanno dato vita a un presidio davanti alla Prefettura di Piacenza.

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L’iniziativa è stata decisa anche a seguito dell’infortunio mortale che ha funestato il Primo Maggio a Chiavenna Landi, dove ha trovato la morte, in un cantiere, Alessandro Zigliani, muratore di 50 anni di una ditta di Bergamo.

I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil hanno formulato al Prefetto la proposta di un tavolo specifico sulla sicurezza. Nel video la risposta del prefetto Maurizio Falco che ha ascoltato le richieste dei sindacati: “C’è un deficit culturale e di risorse, segnalerò a Roma le esigenze scaturite dall’incontro e anche per cercare soluzioni nuove”.

“Sono oltre 100 – evidenziano i sindacati – le morti sul lavoro nei primi mesi del 2019; 4 morti sul lavoro nella sola giornata del 24 aprile. L’analisi dei dati sugli infortuni sul lavoro è impietosa. I dati Inail 2018 ci forniscono un quadro sconfortante. Crescono quelli sul lavoro (+2,8%) e quelli nel recarsi al lavoro (+5%). Crescono in tutti i territori, a partire dal Nord-Est, con un +5,2%,. Crescono sia per gli uomini (+3,7%) che per le donne (+5,5%)”.

“Crescono in tutti i settori: nell’Industria e nei Servizi (+2,6%) e in Agricoltura (+7,4%). Ci vuole più prevenzione e vigilanza ma servono anche più controlli: come ci ricorda il presidente dell’Anmil, Bettoni, “delle 20.942 aziende ispezionate nel 2018 dall’Inail (Ispettorato Nazionale del Lavoro) ben 16.394, pari al 78,2% del totale, sono risultate irregolari con una crescita del tasso di irregolarità del 5% rispetto all’anno precedente. Le violazioni accertate sono state 31.218, di cui la stragrande maggioranza (26.885) di natura penale”.

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