Cinquecento giovani “influencer” contro ogni tipo di violenza. Il bilancio di #MiFidoDiTe foto

Giunge a conclusione – nella mattinata del 3 giugno – il progetto #MiFidoDiteMiFidoDiMe, rivolto a oltre 500 ragazzi delle scuole e dei centri di aggregazione del territorio piacentino.

Scopo dell’iniziativa – partita a gennaio 2019 – “promuovere la fiducia dei ragazzi in sé e negli altri per contrastare la violenza di genere e tra pari, attraverso percorsi di prevenzione nelle scuole, nei centri di aggregazione del territorio e in alcune strutture di accoglienza, lavorando oltre che con i ragazzi anche con gli insegnanti e gli educatori dei centri”.

Nel corso della mattinata, un’ampia rappresentanza dei giovani che hanno partecipato al progetto ha partecipato all’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, all’evento finale #MiFido – Insieme!; i ragazzi sono stati nuovamente protagonisti – attraverso workshop e laboratori – di una serie di attività sul tema della fiducia e del contrasto alla violenza. E’ stata anche l’occasione per esporre e riguardare in video i lavori realizzati durante questi mesi e tracciare un bilancio finale dell’iniziativa.

“Quello che abbiamo cercato di mettere in atto è stato un progetto non solo di partecipazione, ma anche di produzione – ha commentato la coordinatrice del progetto Alessandra Bassi della Cooperativa sociale L’Arco -. Abbiamo lavorato con i ragazzi affinché creassero messaggi su temi complessi e difficili, come quelli della violenza di genere e della fiducia in se stessi. E’ proprio sulla fiducia in se stessi che si può infatti basare la prevenzione della violenza”.

Come spiegato dai responsabili dei diversi enti coinvolti nel progetto, per raggiungere l’obiettivo si è partiti dalla decodifica ed elaborazione di messaggi che arrivano ai ragazzi da internet, dalle persone, da tv, cinema, giornali e social network. “I media digitali in particolare sono stati uno strumento utile per interrogarsi su cosa sta capitando intorno a noi – hanno spiegato -, ma anche per rispecchiarsi”.

“I ragazzi sono stati considerati dal punto di vista di spettatori, ma soprattutto come produttori e condivisori di messaggi. Per questo si è lavorato sopratutto in un’ottica produttiva dei messaggi stessi, perchè producendo, ideando, facendo, si può comprendere in maniera diretta ed efficace la conseguenza della propria azione creativa”.

Il tutto si è tradotto nella realizzazione da parte dei ragazzi di”meme”, video, cover per smartphone, sottobicchieri, adesivi, insegne, segnalibri, t -shirt: prodotti che una volta realizzati sono stati da loro stessi “testati” comunicandoli e condividendoli con i propri compagni e amici.

“E’ stato un momento molto importante di sperimentazione, che ha permesso di affrontare certe problematiche in modo nuovo e creativo – ha poi commentato in tal senso Itala Orlando, direttore di Associazione la Ricerca -. Entrare in classe ed invitare ad approfondire certi temi, scardinarli, smontarli, creando messaggi con al centro parole chiave riferite alla fiducia, ha reso insegnanti, educatori e studenti  nuovi “influencer””.

Il progetto – finanziato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano – è stato coordinato dalla cooperativa sociale l’Arco in partnership con le cooperative sociali la Casa del Fanciullo e Oltre e le associazioni La Ricerca e CIPM (Centro Italiano per la Promozione della Mediazione).

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