A Piacenza da tutto il mondo per studiare i segreti della coltivazione del pomodoro

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Sono oltre una ventina gli operatori di settore e i tecnici che si sono dati appuntamento a Piacenza da tutto il mondo per visitare due realtà locali associate a Confagricoltura Piacenza: “Terre della Valtrebbia” e “Arata Fratelli e Figli”.

Nella mattinata di mercoledì 25 luglio le visite in campo hanno consentito di vedere nel dettaglio le migliori pratiche gestionali che queste aziende applicano per la lotta integrata avanzata sulla coltura del pomodoro da industria. Le realtà locali, in particolare, sono state scelte per la loro esperienza di successo. Il gruppo, che nel pomeriggio ha visitato anche lo stabilimento di trasformazione “Solana”, ha potuto così visionare direttamente in campo le modalità di raccolta dati, per la realizzazione di interventi mirati finalizzati a contrastare la nottua del pomodoro, previste dal programma di monitoraggio Evalio AgroSystems, un servizio gratuito per la gestione sostenibile della difesa fitosanitaria su colture ad alto reddito quali, appunto, il pomodoro, ma anche la lattuga, il mais le patate e la colza.

Gli esperti hanno colto l’occasione per porre diverse domande tecniche ai due imprenditori agricoli Stefano Repetti e Daniele Arata anche circa le modalità di intervento, la pianificazione e in generale sulla gestione dei terreni.

Gruppo di esperti in visita alle aziende di pomodoro a Piacenza

“Questo programma di monitoraggio mi ha permesso di ottenere ottimi risultati sulla nottua perché le trappole messe a disposizione sono molto efficaci nella cattura degli esemplari adulti e così, inviando i dati di raccolta manuale, vengono elaborati grafici che ci restituiscono informazioni chiare su tempi e modalità di intervento precisi – ha detto Stefano Repetti che in questa campagna ha dedicato 110 ettari al pomodoro –. Questo ci mette in condizione di calibrare perfettamente i trattamenti. La lotta integrata nel pomodoro da industria prevede paletti sempre più stringenti, non possiamo permetterci di fare interventi inutili e oltretutto costosi”.

“In più – ha proseguito – ci confrontiamo con problemi che fino a qualche anno fa non c’erano: mi riferisco in particolare al ragnetto rosso, un patogeno davvero di difficile gestione”.

All’incontro erano presenti anche il tecnico Paolo Fulgoni di “Agriplus”, che supporta le aziende nell’analisi dati e nella pianificazione degli interventi, e i due fratelli di Stefano Repetti, Angelo e Gianni, che con lui condividono quotidianamente le fatiche dei campi. “La nostra è un’azienda a ciclo chiuso – ha spiegato Repetti – in serra produciamo le piantine e poi conferiamo a Solana di cui siamo soci, ma la parte di coltivazione, per un agricoltore, resta sempre quella più appagante e di soddisfazione, forse non la più remunerativa, proprio per questo – ha concluso – l’attenzione ai costi dei fattori produttivi non deve mai essere tralasciata”.

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