Una vendemmia più magra (meno 20 per cento) sui colli piacentini, ma il vino è più buono fotogallery

Una vendemmia più “magra” anche a causa delle grandinate estive che hanno martoriato le colline piacentine, ma con uve di qualità perchè maturate più lentamente.

Sta per entrare nel vivo la raccolta dell’uva sui colli piacentini: il cronoprogramma vede naturalmente per primi i grappoli bianchi di chardonnay e il pinot nero, le cosiddette basi spumante ad altà acidità, a seguire entro fine agosto le uve per il novello (pinot nero ma vinificato in rosso), poi toccherà ai primi di settembre a malvasia e ortrugo nelle varie tipologie, e per ultime (da metà settembre alla prima decade di ottobre) alle uve rosse di barbera e croatina, che insieme fanno il gutturnio.

Nella fotogallery alcuni scatti dalla Val Tidone nei dintorni di Pianello con le uve pronte per la raccolta di pinot nero.

“Alla Cantina Valtidone – spiega l’agronomo Sara Monaco – la vendemmia inizia giovedì prossimo 22 agosto con le uve basi per lo spumante, pinot nero e chardonnay, quest’anno si parte in ritardo di circa una settimana rispetto alle ultime vendemmie, ma siamo decisamente più in linea con la media storica”.

Un riallineamento stagionale dovuto soprattutto a un’estate finora meno calda del passato e ad una primavera, in particolare nel mese di maggio, fredda e piovosa.

Ma a risentirne sarà la quantità. “Quest’anno sui colli piacentini – fa notare la Monaco – la produzione sarà decisamente meno abbondante dell’anno passato, circa un 20 per cento in meno. Una parte di questa contrazione è dovuta al freddo primaverile, e una quota alle grandinate che hanno colpito nelle settimane passate in diverse zone del piacentino”. “E’ un calo produttivo – precisa – che tuttavia riguarda l’intero Nord Italia”.

E tuttavia a guadagnarci sarà la qualità.

Vendemmia 2019 in Val Tidone

“E’ vero – conferma l’agronomo di Cantina Valtidone – perchè rispetto agli anni scorsi abbiamo avuto una maturazione più lenta ed equilibrata dei frutti, grazie alle temperature meno calde.

Questo tipo di maturazione consente all’uva di sviluppare tutti i profumi, senza ‘bruciarsi’ come capitato in passato”. “Se le condizioni del tempo non subiranno grandi variazioni, quest’anno abbiamo le condizioni ideali – conclude – per produrre un ottimo vino“.

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