Scomparsa dell’urbanista Campos Venuti, “disegnò” il Prg di Piacenza. Cordoglio in Regione
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“Giuseppe Campos Venuti aveva pensato il volto della Bologna più moderna. Ne aveva immaginato il profilo, disegnato i tratti fondanti, l’aveva pensata come un luogo dove la vita dei cittadini fosse segnata da un’armonia unica con il resto del territorio”.
Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha ricordato l’architetto Giuseppe Campos Venuti, scomparso nella giornata di ieri. Molte città d’Italia portano la sua impronta: fu consulente anche del Comune di Piacenza per la stesura del Prg nel 2000
Era stato anche consigliere regionale dal 1970 al 1975: “E’ una grave perdita, che ci priva una personalità di grandissimo rilievo. Alcune sue scelte urbanistiche sono il patrimonio dell’intera comunità emiliano-romagnola. Alla nostra e alle future generazioni di amministratori sta il compito di saper interpretare le sue idee e renderle sempre più attuali”.
“Alla sua famiglia va il profondo cordoglio mio personale e della Regione Emilia-Romagna, dove Campos Venuti aveva espresso passione civile, politica e sociale, in una vita straordinaria in cui ha donato a tutti noi cose straordinarie”.
IL RICORDO DEL MINISTRO DE MICHELI – “Le idee e la visione del territorio di Giuseppe Campos Venuti hanno lasciato un’impronta indelebile nello sviluppo di tante città e sono diventate un patrimonio di tutto il Paese”.
Con queste parole il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli ricorda il grande urbanista e architetto, scomparso all’età di 93 anni, che ha ricoperto anche la carica di Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici dal 2000 al 2001.
“Campos Venuti è ricordato soprattutto per la rivoluzione di carattere urbanistico che ridisegnò il volto e indicò nuove direttrici di crescita di una grande città come Bologna, ma le sue idee di rinnovamento del tessuto urbano hanno trovato applicazione in tanti contesti, piccoli e grandi. Fu consulente anche della mia città, Piacenza, per la stesura del Piano Regolatore”.
“L’eredità più grande che ci lascia è una straordinaria tensione al fare, – conclude De Micheli – la capacità di trasformare la teoria e i progetti in fatti concreti con ricadute tangibili nella vita delle persone”.
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