De Micheli: “Deterrenza e giustizia giustificano il carcere per i grandi evasori”

Un incontro che è stato anche un ringraziamento pubblico “alla comunità che mi ha permesso di arrivare dove sono e che sarà la stessa anche dopo l’avventura del governo”.

Nel suo secondo appuntamento pubblico nella sua città, Piacenza, il Ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli si è concessa con generosità alle domande di Roberto Arditti, giornalista e autore televisivo di rilievo nazionale, in un’intervista dedicata ai primi 40 giorni al governo e alle scelte politiche della Legge di Bilancio.

De Micheli Arditti

Alla Volta del Vescovo in tanti, tra militanti e amministratori del Partito Democratico, hanno ascoltato le parole del Ministro, in transito tra una lunga e articolata visita a Parma e il ritorno nella Capitale, introdotta senza dissimulare l’orgoglio di partito dal segretario provinciale dem Silvio Bisotti.

Arditti ha chiesto al Ministro di ripercorrere la genesi del “governo giallorosso” e di raccontare le prime settimane dell’avventura al dicastero delle Infrastrutture. “Avevamo due possibilità durante la crisi di agosto – ha ricordato la De Micheli – andare al voto o provare a cambiare il governo, e qualcosa è accaduto durante quel mese: il Movimento 5 Stelle ha acquisito una nuova centralità dopo il discorso in Parlamento del premier Conte, che anche nei modi, e non solo nei contenuti, ha impressionato tutti. E poi c’è stato un risveglio del nostro popolo che in gran parte ha chiesto un nuovo esecutivo, anche per scongiurare il rischio di una vittoria della destra di Salvini. Questi due fatti hanno permesso di sdoganare il nuovo governo ad una condizione: che non si ripetesse la vicenda del contratto, ma che si desse vita ad una nuova alleanza su un programma realmente condiviso”.

“E sfide cruciali per il futuro come la transizione ecologica – ha aggiunto – possono essere portare avanti solo un governo come il nostro, che fa della questione ambientale come un elemento centrale per la competitività e non come un ostacolo all’impresa”.

De Micheli Arditti

Sulla manovra economica appena approvata dal Consiglio dei Ministri Paola De Micheli ha sottolineato gli elementi di maggiore novità, con uno su tutti. “Avere scelto un ministro dell’economia politico (Gualtieri esponente del Pd, ndr) dopo tanti anni – ha affermato – è stata una novità importante. E come si è visto, sono state ragioni politiche a orientare le scelte del Consiglio dei Ministri sulla manovra, con l’attenzione al lavoro e il taglio delle tasse, le misure per le famiglie, il piano casa di rinascita urbana per rispondere alla domanda di 600mila alloggi che mancano, una scelta di sinistra”.

Arditti ha poi lanciato il sasso della lotta all’evasione fiscale, sollevando dubbi sull’efficacia dell’annuncio del carcere per gli evasori. “Il carcere per i grandi evasori è un tema legato alla deterrenza e alla sete di giustizia del Paese – ha sottolineato la De Micheli – , perché spesso nell’opinione comune c’è l’idea che a pagare siano sempre solo i poveri. Questo è il punto, poi l’applicabilità della norma e la sua costruzione sono da definire con molta attenzione, e non per decreto come ha detto il Pd”.

La discontinuità nella politica sui migranti è stata poi affrontata dal Ministro, sollecitata da Arditti. “La possibilità di archiviare la linea Salvini – ha sostenuto – passa attraverso una grande operazione verità sull’immigrazione. Se non lo faremo continueremo a giocare nell’acqua sporca di Salvini, se non diciamo che le rotte degli immigrati sono tante e quella del mare è soltanto un’opzione, in tanti arrivano dalla frontiera di terra dei Balcani senza che se ne parli”.

“Dobbiamo dire allora che serve una nuova legge sull’immigrazione che fissi flussi certi, che garantisca i diritti a chi scappa dalle guerre oggi negati dai decreti sicurezza, che riconosca anche i migranti per ragioni economiche. Serve la politica su scala diplomatica e internazionale e naturalmente c’è la questione europea. E poi occorre dire che l’Italia e la sua economia hanno bisogno un po’ di buona immigrazione. Il protocollo che siglò Minniti con le Ong per stabilire regole e creare l’area Sar in Libia fu una scelta giusta”.

De Micheli Arditti

E poi naturalmente il discorso si spostato sul tema delle opere pubbliche, di stretta pertinenza del Ministero diretto dalla De Micheli. “Non aspettatevi miracoli dal mio Ministero, in Italia se vuoi che qualcosa non accada non devi dire no, semplicememte devi stare fermo e non succede nulla – ha ricordato -. A Roma ci sono tante risorse che non arrivano mai allo scopo per il quale sono state stanziate, per tante ragioni. Anche perchè tante imprese dell’edilizia in questi anni hanno avuto seri problemi e sono fallite, il mio impegno sarà quello di mettere mano in almeno qualcuna di queste ragioni, per fare in modo che le opere si facciano”.

E ancora: “Non possiamo tollerare che dal finanziamento di un’infrastruttura alla sua progettazione passino periodi anche di cinque anni; Anas le grandi stazioni appaltanti devono essere misurate sulla base della loro efficienza, per questo ho creato una struttura di missione apposita”.

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