“Impedì di riprendere il corteo del 25 aprile”. Pallavicini indagato

“Impedì alla giornalista di riprendere il corteo del 25 aprile”. Con questa accusa Carlo Pallavicini, già consigliere comunale per due mandati, per RifondazioneSinistra per Piacenza, ora rappresentante del sindacato autonomo SiCobas e fondatore del collettivo ControTendenza, risulta essere indagato per violenza privata nei confronti di Emanuela Gatti, giornalista de IlPiacenza.it.

Pallavicini è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di firma, richiesta dal pm Matteo Centini e convalidata dal Gip. I fatti contestati risalgono allo scorso 25 aprile, quando Pallavicini, insieme ad altri due manifestanti, avrebbe impedito alla giornalista di riprendere il corteo che stava sfilando per città.

La procura ha chiesto che anche le altre due persone, coinvolte nell’episodio, venissero sottoposte a misura cautelare, richiesta respinta dal Gip. il Pm Centini ha pertanto presentato ricorso in appello. Le indagini, svolte da Digos e Squadra Mobile, sono tuttora in corso.

CONTROTENDENZA – “UNA RISATA VI SEPPELLIRA'” – “Abbiamo appreso – scrivono dal Collettivo ControTendenza – della denuncia sporta da una giornalista di una testata locale contro tre nostri compagni. La denuncia ha prodotto l’applicazione preventiva di una misura cautelare contro uno di essi, misura già ridimensionata dopo l’interrogatorio di garanzia e che siamo fiduciosi verrà meno completamente nel volgere di pochi giorni”.

“I nostri compagni hanno avuto modo di visionare il materiale relativo alla denuncia, e possono serenamente confermare di essere tranquilli perché totalmente estranei ai fatti contestatigli. Siamo abituati a subire denunce e provocazioni con finalità repressiva o di semplice disturbo alla nostra attività politica, non ci stupisce certo questo ennesimo episodio. Proprio dalla natura esorbitante della denuncia deriviamo la nostra più assoluta tranquillità, che anzi si tradurrà di sicuro in un maggiore sforzo profuso nelle nostre lotte, nelle attività sociali di quartiere e sui posti di lavoro”.

“C’è chi vorrebbe una città sottomessa e avvolta dalla tetra nebbia del razzismo, della paura: non ci stupisce che si cerchi di colpire chi invece dimostra che un’altra Piacenza è non solo possibile, ma già vigente in ogni istante di lotta e di promozione culturale. Una risata li seppellirà”.

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