Piacenza bello ma sfortunato. Ora serve la vittoria

loggione biancorosso

LOGGIONE BIANCOROSSO 2019-2020 Puntata 6 (Piacenza-Padova)

PIACENZA BELLO MA SFORTUNATO

Il Piace contro il Padova da ampi segnali di miglioramento, le scelte di Franzini sono azzeccate e coraggiose, la novità Borri su tutte oltre, allo spostamento di Della Latta alle antiche origini in mediana. Il Padova capolista è si forte ma non imbattibile (lo testimoniano i ko con Ravenna e Triestina), Santini è un pericoloso avversario ma Pergreffi lo limita a dovere.

Al 16′, dopo una lunga pressione piacentina, arriva dai piedi di Nicco l’azione del vantaggio, cross di Zappella e colpo decisivo del giovane Imperiale al suo primo centro in casacca biancorossa. Il Piace manca il raddoppio più volte, davvero la sfortuna impedisce un netto 3-0 che ci stava tutto. Nella ripresa un calo dei ritmi consente al Padova di rifiatare e di fare quasi bingo: è rigore dubbio a favore dei patavini, tira Santini ma para Del Favero.

Entrano poi i piedi di Paponi, si spera nel 2-1, ma il Padova con il discusso e scorretto ex Pesenti perviene al pareggio che lascia l’amaro in bocca ad un Piace sì bello ma sempre impreciso e forse poco, troppo poco, convinto dei suoi mezzi. Ora Verona…con la Virtus…altra vetrina per mettersi in mostra e ritrovare la vittoria perduta.

IL BORSINO BIANCOROSSO:

TOP
Il primo tempo è da incorniciare, forse uno dei migliori giocati fin qui dal Piace: begli inserimenti dei terzini nella manovra di attacco e centrocampisti perfetti nei movimenti e nell’impostazione. Ma questa volta la casella del migliore spetta ad un giocatore eccezionale, non più giovanissimo ma dotato di pile Duracell alla massima energia: Alessio Sestu. E’ ovunque, corre per dieci, crossa, contrasta, imposta e finalizza. Da spellarsi le mani a furia di applausi.

FLOP
A noi non piace il calcio chiacchierato, a noi non piace il calcio in cui il momento dopo un gol non è la manifestazione di una gioia in seguito ad una prodezza personale ma un pretesto per sfogare una rabbia ingiustificata e irrazionale e uno sfottò a chissà quali nemici. Non faremo nomi, ma credo che tutti abbiano capito di chi stiamo parlando: non ci siamo, non ci siamo proprio. Siamo in un campionato professionistico, caro individuo, non in un campetto di quartiere con due maglioni messi a fare i pali.

Alla prossima, cuori biancorossi.

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