“Walking in your shoes”, gli eroi di pace degli studenti del Volta contro l’indifferenza

“Essere eroi significa combattere l’indifferenza; puoi sentirti davvero uomo quando impari a conoscere e a rispettare i tuoi simili”.

Sono proprio questi i pensieri e i ragionamenti più significativi emersi subito dopo l’inaugurazione della mostra “Walking in your shoes”, avvenuta sabato 12 ottobre al Teatro Verdi di Castel San Giovanni e organizzata dagli studenti dell’Istituto Superiore Alessandro Volta.

Un evento direttamente collegato ad uno dei progetti Erasmus in cui è coinvolto il Polo Volta; quest’anno i ragazzi che hanno partecipato all’iniziativa hanno trattato la tematica degli eroi di pace in tutte le accezioni e sfumature più particolari. Varcando la soglia del Teatro Verdi è come se si venisse catapultati in un nuovo piccolo mondo, costellato da numerosi uomini valorosi che possono essere considerati veri e propri modelli da seguire.

Tanti i personaggi presentati, con grande impegno, dagli studenti del Volta: a spiccare sono state le figure femminili di Lucia Ottobrini – partigiana italiana che, nel 1953, ricevette una Medaglia d’argento al Valor Militare – e di Liliana Segre, senatrice a vita, superstite dell’Olocausto e attiva testimone dell’orrore della Shoah. Quest’ultima, durante un’intervista, ha affermato: “La memoria è l’unico vaccino efficace contro l’indifferenza”. È proprio con queste parole che la celebre senatrice desidera evidenziare, con tono molto diretto e significativo, la crudeltà dell’odio e del razzismo, per evitare che certi errori del passato siano ripetuti anche in futuro.

L’attenzione degli studenti del Volta è ricaduta anche su Gino Bartali, famosissimo ciclista che sulla propria bicicletta di colore verde, tra le colline toscane, sotto il sellino, all’interno del telaio, trasportava documenti falsi che il vescovo di Firenze recapitava alle diverse famiglie ebree per permettere loro di partire, allontanandosi dal terrore della spietata follia nazifascista e dai campi di sterminio. Nel 2006 ricevette la Medaglia al Valor Civile e nel 2013 l’ambita onorificenza di Giusto fra le Nazioni dello Stato d’Israele. Tuttavia, a Bartali non interessava riscuotere successo e diventare famoso, ma dava un importante valore alle azioni giuste, fondamentali per diffondere il bene all’interno dell’umanità. Infatti, aveva dichiarato: “Ci sono medaglie che si attaccano al petto e altre che si attaccano all’anima”.

Un piccolo spazio della mostra è stato dedicato anche ai giudici Falcone e Borsellino, due delle figure più importanti e prestigiose nella lotta alla mafia in Italia e a livello internazionale. Entrambi sono stati vittime degli attentati dell’organizzazione criminale che avevano sempre tentato di combattere e di distruggere con tutte le loro forze, grazie alla flebile fiamma di speranza che ancora bruciava all’interno del loro cuore.

Durante l’esposizione sono poi state ricordate anche le illustri personalità di Martin Luther King, Mahatma Gandhi, Barack Obama, Malala Yousafzai e Nelson Mandela. Grazie ai diversi cartelloni esplicativi, alle foto e ad alcuni video commoventi (come quello dedicato ad Antonio Megalizzi, una delle vittime dell’attentato di Strasburgo che voleva realizzare il suo sogno di promuovere l’iniziativa “per un’Italia più forte in un’Europa che cresce”), i ragazzi del liceo Volta, con l’aiuto delle docenti responsabili, sono stati in grado di trasmettere intense emozioni al pubblico, tra cui Lucia Fontana, sindaco di Castel San Giovanni.

La mostra è solo una tappa del Progetto Erasmus che ha dato vita ad un’esperienza molto significativa, promuovendo gli scambi culturali degli alunni degli Istituti Casaroli e Volta di Castel San Giovanni con altri Paesi. Più precisamente, il progetto dal titolo “Journeys for peace” è partito nel 2017 e ha coinvolto diverse nazioni: Italia, Spagna, Germania, Norvegia e Bulgaria. Gli alunni del liceo Volta hanno avuto la possibilità di recarsi a Zaragoza (in Spagna), a Kazanlak (in Bulgaria), a Wolfen (in Germania) accogliendo studenti di altre nazioni in Italia.

Viaggi che possono essere considerati importanti esperienze di vita, poiché i ragazzi hanno avuto l’opportunità di riflettere e condividere le proprie idee sul significato di “diritti umani”, su coloro che possono veramente essere considerati eroi al giorno d’oggi, sul concetto di “razza”, che è scientificamente provato essere scorretto e inadeguato se riferito ad un uomo, e sul fenomeno epocale delle migrazioni, ragionando anche sui diversi significati di “solidarietà, accoglienza e rispetto per la vita umana”. Inoltre, il prossimo 10 dicembre cinque studenti dell’Istituto Superiore Volta avranno la possibilità di assistere ad Oslo all’assegnazione del Premio Nobel per la Pace, quest’anno consegnato al premier etiope Abiy Ahmed Ali.

Grazie a queste meravigliose esperienze i giovani stanno sognando in grande, tentando di far realizzare quella che potrebbe essere considerata solo come un’utopia, cioè il raggiungimento della pace e della perfetta uguaglianza tra gli uomini che, inevitabilmente, necessita di un’indistruttibile forza e determinazione. Anche la storia d’amore tra Renzo e Lucia, narrata con grande maestria dal celebre Alessandro Manzoni ne “I Promessi Sposi”, pareva non potesse avere un lieto fine a causa delle continue angherie del signorotto Don Rodrigo; ma, i due protagonisti, grazie alla loro tenacia, sono riusciti a superare le diverse difficoltà, ad esaudire i loro desideri e a sposarsi. Quindi non ci resta altro che sognare, credendo veramente nelle piccole azioni di pace e di condivisione delle proprie culture e tradizioni.

Siamo noi a scrivere il finale del libro della nostra vita e dobbiamo fare in modo che risulti essere positivo e che il bene trionfi nel mondo, distruggendo quel sentimento di odio che attanaglia l’animo di molte persone! Come diceva Nelson Mandela: “La pace è un sogno, può diventare realtà…Ma per costruirla bisogna essere capaci di sognare”.

Vittoria Prazzoli

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