A Cadeo tre giornate di commemorazione ai caduti di tutte le guerre

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Una giornata segnata dalla pioggia scrosciante e dalla presenza di insoliti ombrelli colorati: sono i giovanissimi del Consiglio Comunale dei ragazzi che per la prima volta ha partecipato alle cerimonie di commemorazione dei caduti di tutte le guerre .

Domenica 3 novembre si è così tenuta una della tre giornate dedicate ai festeggiamenti del 4 novembre del Comune di Cadeo (Piacenza): un primo appuntamento vi è stato sabato con la visita ai cippi di Roveleto, la “Stanga” e la “Fossa” di Cortemaggiore, appuntamento conclusivo sarà invece martedì 5 alle ore 11 presso la Biblioteca “Osvaldo” dell’istituto Comprensivo di Cadeo con la visione degli elaborati degli studenti aperta a tutta la popolazione seguita dall’onore ai caduti presso il Monumento di Roveleto.

Le cerimonie commemorative sono frutto del lavoro sinergico tra Associazione Combattenti e Reduci della sezione di Cadeo, le Associazioni d’Arma, l’Istituto Comprensivo di Cadeo, che insieme alla Amministrazione Comunale hanno rinnovato anche quest’anno il loro impegno nell’organizzare questa giornata.

“Sull’esempio dei nostri padri sentiamo di aver bisogno che alla guida del Paese vi siano persone oneste, coraggiose, degne di fiducia a cui affidare il nostro futuro – così ha aperto le commemorazioni Marco Bricconi, primo cittadino di Cadeo, affiancato dal vicesindaco Marica Toma e gli assessori Donatella Amici, Alessandro Genesi e Massimiliano Dosi -. Impegniamoci ad essere un degno esempio per non calpestare il passato e – ancora di più – per incoraggiare e guidare i nostri giovani a costruire un domani con coraggio e autenticità.

Diversi i temi toccati davanti ai monumenti: le guerre ingiuste odierne frutto di mire espansionistiche e di business, l’indifferenza che caratterizza buona parte della società e l’odio e la violenza che dilagano fuori e dentro la Rete: “Viviamo in un tempo in cui l’odio fa capolino anche negli angoli più impensati e si alimenta di parole malate che si propagano a una velocità impressionante. Parole malate e ingiuste, che a furia di sentirle ripetere o leggerle su uno schermo o su un quotidiano – a tanti appaiono vere-. Volendo colpire chi è altro da noi, non facciamo altro che disumanizzarci. Che i caduti riposino in pace, ma che le nostre coscienze siano ben sveglie e attente”, così ha concluso Bricconi.

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