False compensazioni di imposte e fatture false, Finanza scopre frode da 4 milioni. Tre arresti

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Una frode da 4 milioni di euro, perpetrata attraverso false compensazioni di imposte e fatture false, è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Piacenza.

Le indagini, iniziate nel 2012, sono ruotate attorno a un commercialista operante a Piacenza, deceduto nei mesi scorsi, e ad alcuni suoi clienti – hanno spiegato il procuratore Antonio Colonna, il comandante delle Fiamme Gialle di Piacenza Daniele Sanapo e il comandante del nucleo polizia economico finanziaria Sergio Riolo Vinciguerra – e si sono concluse con 17 denunce e 3 arresti. Per altri 44 clienti, invece, sono state emesse sanzioni amministrative. “Le false compensazioni di imposta – ha detto il comandante Sanapo – sono la nuova frontiera dell’evasione fiscale. Consiste nel gonfiare crediti in modo da avere maggiori compensazioni l’anno successivo”.

Complessivamente sono stati contestati oltre 2 milioni di euro per Iva non versata, crediti compensati per oltre un milione e 500 mila euro e costi non deducibili superiori a 600 mila euro. Le Fiamme Gialle hanno poi disposto il sequestro di un milione e 100 mila euro nei confronti sia dei 3 arrestati, sia di altri due imprenditori operanti nel piacentino.

La nota stampa della Guardia di Finanza – Nei giorni scorsi, le Fiamme Gialle piacentine hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare domiciliare nei confronti di 3 imprenditori e disposto il sequestro di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie, frutto dell’attività illecita, per oltre 1.100.000 euro. Gli arrestati, due di origine italiana e uno macedone, sono accusati di frode fiscale perpetrata attraverso l’utilizzo di false compensazioni delle imposte.

I provvedimenti restrittivi, disposti dal g.i.p. presso il tribunale di Piacenza, dottor Luca Milani, su richiesta del Procuratore della Repubblica dottor Antonio Colonna, sono arrivati al termine di un’indagine di polizia giudiziaria, avviata dai finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Piacenza, che ha consentito di accertare una complessa ed articolata frode fiscale per circa 4 milioni di euro, posta in essere da un commercialista e 16 imprenditori, tutti operanti nel territorio piacentino.

Nel corso delle indagini è stata analizzata una notevole mole di  documentazione cartacea ed informatica sottoposta a sequestro e sono state raccolte testimonianze di oltre 40 persone che hanno confermato il modus operandi del commercialista, recentemente deceduto (peraltro anch’egli sarebbe stato destinatario di analoga misura di restrizione personale) che, su indicazione dei propri clienti e per alleggerire la propria posizione fiscale, in occasione della presentazione delle dichiarazioni fiscali, mediante la falsificazione.

Della documentazione contabile, ha gonfiato i crediti Iva in modo da ottenere una maggiore imposta da compensare l’anno successivo. i responsabili della frode sono stati denunciati alla procura della Repubblica di Piacenza per emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e false compensazioni Iva. E’ emerso, inoltre, che tra i clienti del professionista in questione, vi fosse una società, operante nel settore edile, che annotava in contabilità costi fittizi documentati da false fatture emesse da una società totalmente sconosciuta al fisco.

Al termine delle attività investigative sono stati, pertanto, individuati complessivamente, 61 soggetti economici, già sottoposti ad accertamenti fiscali, illecitamente beneficiari di false compensazioni, dei quali 17 denunciati all’autorità giudiziaria, sono stati contestati oltre 2 milioni di euro di Iva evasa, crediti Iva inesistenti compensati per oltre 1,5 milioni di euro e costi non deducibili superiori a 600 mila euro. Oltre ai 3 arrestati, la disposizione del sequestro dei beni ha riguardato anche altri 2 imprenditori, anch’essi operanti nel territorio piacentino, complici della frode.

La descritta operazione conferma il costante impegno delle fiamme gialle, in perfetta sinergia con la locale autorità giudiziaria, nel contrasto alle varie forme di illegalità economico finanziaria che determinano, con particolari metodologie fraudolente, la sottrazione di risorse destinate al sostegno del tessuto economico legale del paese.

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