Elisa nelle parole della sorella Debora “Sarò coraggiosa, vivrò il tempo che a te non è stato concesso” foto video

“Sarò coraggiosa, vivrò il tempo che a te non è stato concesso”. Rivive, nelle parole di Debora Pomarelli, lo straziante ricordo di Elisa, la giovane piacentina uccisa dall’amico Massimo Sebastiani.

Debora legge una lettera in cui racconta la sorella, al di là dei tanti pettegolezzi e indiscrezioni che sono seguiti alla sua tragica morte, in apertura del convegno “Insieme per prevenire e contrastare le condotte violente. Interventi e proposte” , promosso dalla provincia di Piacenza in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, alla presenza del presidente Patrizia Barbieri e della vice Valentina Stragliati, e della giornalista Elisa Malacalza.

Elisa Pomarelli, ci racconta Debora, era una persona schiva e riservata, e considerava Massimo un amico, con il quale condividere la passione per l’agricoltura. “Non parlavi molto di te, tenevi tutto dentro, ti confidavi solo le persone di cui ti fidavi. Massimo è entrato nella nostra vita circa 3 anni fa. Tu eri in un momento di crisi – dice Debora – quando ti rendi conto che tutto quello che ti rendeva felice non ti soddisfa più e quando pian piano le persone che prima erano dei pilastri prendono strade diverse dalla tua. In quel periodo ti sentivi sola e Massimo era una persona estroversa, diversa dalla gente comune ti è stato vicino e ti ha fatto scoprire una nuova passione, quella per l’agricoltura”.

“Mi ricordo ancora i tuoi occhi pieni di orgoglio quando ci raccontavi cosa avevi imparato nei campi e ci portavi i frutti del vostro lavoro. Legati da questa passione comune, avete iniziato a passare tempo insieme e ti sei affezionata a questo uomo che per te era il tuo migliore amico, oltre che un modello da seguire. Per lui però non eri una semplice amica, ma si definiva innamorato. Spesso si era dichiarato, ma tu con con molta sincerità gli hai sempre detto che non poteva esserci niente altro se non l’amicizia forte e sincera che tu provavi verso di lui. Anche con me si è sempre dimostrato gentile e disponibile, comportamenti che io prima consideravo da uomo generoso ma che ora capisco come fossero un tratto della sua personalità egocentrica. Era una persona anticonformista, alla apparenza sempre volenteroso nell’aiutare, con te era sempre dolce e affettuoso”.

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Ma “dietro questa maschera si celava altro”. “Spesso mi aveva scritto dei messaggi chiedendo e facendomi domande su di te. Ma io, come te, a questa cosa non avevo dato peso. Lui stava covava un forte odio. Ora io posso dare un significato diverso a quei piccoli segnali a cui non abbiamo dato peso, le chiamate frequenti, i suoi messaggi, le uscite con me e le amiche che dovevi tenergli nascoste per non ferirlo”. “Lo abbiamo sempre considerato un bravo amico su cui contare, pur essendo un uomo fuori dalle righe, un uomo di roccia disposto a tutto pur di uscire vincente da una sfida. Mi sento in colpa per non averti protetta. Solo ora mi rendo conto che se un uomo non è mai stato violento non vuol dire che non lo sarà mai. Quando una persona è sempre accondiscendente, spesso sta ingoiando tutto senza mai sfogare nulla e quando gli scapperà sarà fatale per una donna”.

“Elisa, la verità è che lui non è mai stato violento con le parole, ma lo è stato con i comportamenti e i piccoli gesti. Non volevi che tu uscissi con altre persone perché voleva tenerti tutta per sè. Ma chi non ha mai avuto a che fare con una persona gelosa? Come si può capire la soglia tra la normalità e il pericolo? Sono domande difficili a cui non so dare risposta. So per certo che il mio cuore è spezzato in due metà. Una piena di rabbia e l’altra affranta dal dolore per la tua mancanza. Una sorella e un’amica insostituibile. Siamo cresciute circondate da amore e dolcezza, vedevamo il male sempre da lontano, dalla televisione. La tua morte mi ha distrutta, ho compreso quanto la vita sia difficile, cattiva e ingiusta. Ho deciso che proverò ad essere coraggiosa per vivere quel tempo che a te non è stato concesso”.

“Elisa – ha detto il presidente della Provincia Patrizia Barbieri – è stata vittima di violenza due volte: quella di chi l’ha uccisa e quella dei media. Giornate come questa vogliono essere l’occasione per spingere chi vive una situazione difficile a farsi coraggio e a denunciare ciò che sta subendo”. Al termine del convegno, a cui sono state invitate le istituzioni locali, le categorie economiche, le istituzioni scolastiche e aperto alla cittadinanza, è stata consegnata al senatore della Lega Pietro Pisani, presente insieme alla collega Elena Murelli, una proposta per prevenire e contrastare il fenomeno della violenza di genere.

UNA PANCHINA ROSSA AI GIARDINI DI VIALE DANTE – Verrà dipinta di rosso nella mattinata di lunedì 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza alle donne, una panchina dei giardini pubblici tra viale Dante e via Nasolini. A carteggiare e verniciare la panchina, accanto ai tecnici comunali saranno impegnati alcuni studenti del liceo scientifico Respighi. Il lavoro sarà terminato alle 12.15, quando sarà presente, per un ringraziamento ai ragazzi, l’assessore alle Pari Opportunità Federica Sgorbati.

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