“Agricoltura, annata problematica per il clima”. Il bilancio di Coldiretti

Tempo di bilanci per Coldiretti Piacenza per quanto riguarda l’annata agraria del 2019.

Presentazione annata agraria Coldiretti

“Un anno particolarmente problematico per il clima – sottolinea l’associazione presieduta da Marco Crotti – con gravi conseguenze sulle colture del nostro territorio e in particolare sulla produzione di pomodoro, vite e per certi aspetti, cereali. In alcune aree della nostra provincia, il maltempo ha distrutto interi raccolti. E va detto che purtroppo negli ultimi anni in Italia l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai divenuta la norma, tanto da aver condizionato – e non poco – la redditività del settore agricolo. Solo a novembre in Italia abbiamo visto raddoppiare i nubifragi con danni complessivi di oltre 100 milioni di euro, che non possono non spingerci a riflessioni sui cambiamenti climatici, poiché l’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze”.

Presentazione annata agraria Coldiretti

Coldiretti Piacenza, con 4.500 tesserati, si conferma la prima organizzazione agricola del territorio, con la presentazione di circa il 60% delle domande Pac: “Nel corso del 2019 i dipendenti assunti dalle nostre aziende agricole sono stati più di 3mila, di cui quasi il 60% italiani, percentuale che è cresciuta negli ultimi due anni. Tra le criticità da segnalare c’è sicuramente la difficoltà di reperire manodopera altamente specializzata. E’ stata un’annata di grande lavoro anche per il servizio fiscale che ha offerto agli associati piena assistenza sulla fatturazione elettronica. Un servizio che si completerà ancora nel 2020 con l’introduzione dell’obbligo dei corrispettivi elettronici che sostituiranno scontrini e ricevute”.

Al riguardo, Coldiretti ha stipulato una convenzione per consentire alle aziende di acquistare a prezzi vantaggiosi i registratori di cassa. Una ventina gli incontri organizzati tra ottobre e dicembre sul territorio e dedicati all’aggiornamento normativo dei soci su più fronti, dal fiscale alla vendita diretta, dal biologico agli agriturismi.

Di seguito i dati e l’analisi dei vari comparti

LATTE – Piacenza è la terza provincia nella Regione Emilia Romagna per quantità di latte prodotta, pari a: 250mila tonnellate tra gennaio e settembre. L’87% del latte piacentino viene destinato alla produzione di Grana Padano. Piacenza è la quarta provincia per produzione di Grana Padano Dop, quasi 500mila le forme prodotte tra gennaio e ottobre di quest’anno in crescita del 4,1%.

“Il mercato del settore – spiega Coldiretti – sta vivendo finalmente un periodo di stabilità dei prezzi, ma non mancano purtroppo le incognite. Basti pensare che la produzione di falsi formaggi italiani in Usa è aumentata del 4% per approfittare delle difficoltà degli originali Made in Italy colpiti dai dazi. E in caso di aumento dal 25% al 100% delle tariffe applicate all’importazione di alimentari Made in Italy inseriti nella black list decisa dalla Rappresentanza Usa per il commercio (Ustr)  prodotti già  colpiti proprio come il Grana Padano sarebbero completamente fuori mercato negli Stati Uniti che si collocano al terzo posto tra i principali italian food buyer dopo Germania e Francia, ma prima della Gran Bretagna”.

“Per questo Coldiretti evidenzia da un lato la necessità di dialogo, dall’altro l’attivazione urgente di aiuti compensativi ai settori più duramente colpiti con sostegni agli agricoltori che rischiano gli effetti di una tempesta tra dazi Usa e pericolo di Brexit. L’altra problematica che vivono le aziende zootecniche riguarda la gestione dei nitrati. Ne è l’esempio il mese di novembre di quest’anno durante il quale la pioggia intensa e continua che si è abbattuta oltre a compromettere il calendario delle semine e i normali lavori stagionali, ha sostanzialmente bloccato le operazioni di spandimento degli effluenti zootecnici. Coldiretti si è mossa in tal senso ottenendo straordinariamente l’apertura di finestre temporali adeguate a consentire per quindici giornate – con modalità da definire secondo i bollettini nitrati delle Regioni – l’utilizzazione dei reflui zootecnici”.

VINO – Nel Piacentino la superficie vitata è di circa 5.400 ettari, su cui lavorano circa 2.100 aziende, delle quali il 60% è associato a Coldiretti Piacenza. “I nostri vini – l’analisi dell’associazione – rappresentano un’eccellenza e molte aziende del territorio stanno comunicando la qualità e la sostenibilità che contraddistingue le loro produzioni. Dobbiamo saper fare squadra per valorizzare il settore, che può essere fortemente attrattivo anche sotto l’aspetto turistico. Parma 2020 rappresenta un’occasione non solo per Parma, ma anche per Piacenza e Reggio Emilia che devono giocare le loro carte. E una è proprio quella dei vini piacentini, la ricchezza paesaggistica legata ai vigneti rappresenta una forte unicità da valorizzare”.

AGRITURISMI – In Emilia Romagna operano 1.166 agriturismi e Piacenza rappresenta il 14% con 166 agriturismi totali segnando così un trend di crescita positivo e diventando una realtà importante nell’economia locale soprattutto nell’offerta dell’alloggio; Nel periodo tra gennaio e settembre 2019 gli arrivi hanno registrato un incremento del 12% con un aumento del 7% dei pernottamenti.

MADE IN ITALY, 14MILA FIRME RACCOLTE A PIACENZA – Lo scorso ottobre è stato raggiunto l’obiettivo della raccolta di 1,1 milioni di firme di cittadini europei per chiedere alla Commissione Ue di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti con la petizione europea “Eat original! Unmask your food” (Mangia originale, smaschera il tuo cibo) promossa dalla Coldiretti assieme ad altre organizzazioni europee. In Emilia Romagna le firme raccolte nei mercati di Campagna Amica e in occasione delle iniziative promosse da Coldiretti sono state oltre 75.000, di cui 14mila raccolte a Piacenza e provincia.

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