Dall’edera della Ricci Oddi spunta il “Ritratto di signora” di Klimt. Indagini in corso foto
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Se sia un inaspettato regalo di Natale o una burla che anticipa il carnevale sarà presto chiarito.
Quello che è un dato di fatto è che nel pomeriggio di oggi, 10 dicembre, tra l’edera dei chiostri della Galleria Ricci Oddi a Piacenza è spuntato un quadro, che sembra essere il famoso “Ritratto di signora” di Gustav Klimt, sparito da Piacenza 22 anni fa e da allora una delle opere d’arte più ricercate al mondo.
A fare la sorprendente scoperta alcuni operai intenti in lavori di manutenzione del giardino esterno alle 15: rimuovendo l’edera da una parete hanno schiuso lo sportello di una una nicchia (foto sotto) all’interno della quale vi era il quadro, ancora su telaio ma senza cornice, riposto in una busta di plastica nera. Hanno quindi chiamato la responsabile che ha a sua volta allertato la presidenza della Galleria e le forze dell’ordine.
Sul posto è subito arrivata la polizia, che ha chiuso la Galleria, con il questore Pietro Ostuni, la dirigente della Mobile Serena Pieri e il sovraintendente Andrea Franzini. Presente anche la polizia scientifica per i rilievi. La Pm Ornella Chicca si è trattenuta in Galleria per circa un’ora e ha confermato che il quadro si troverebbe in ottime condizioni.
VIDEO – L’INTERVISTA AL QUESTORE OSTUNI
Più tardi sono arrivati anche gli assessori Paolo Mancioppi e Jonathan Papamarenghi.
Il presidente della Galleria Ricci Oddi, Massimo Ferrari, ha subito allertato il consigliere Leonardo Bragalini, che si è recato in via San Siro per vedere l’opera, insieme alla consigliera Franca Franchi, prima che questa venisse portata via per accertamenti dagli inquirenti.
Il dipinto, che è apparso in buone condizioni, con tanto di timbri riguardanti le esposizioni a cui ha partecipato, ora sarà sottoposto ad accertamenti. E’ infatti noto che da tempo circolano falsi riguardo all’opera.
L’ASSESSORE PAPAMARENGHI “GIOIA IMMENSA” – “Una grande soddisfazione, una gioia immensa, a 22 anni dalla scomparsa, il ritrovamento del “Ritratto di signora” di Gustav Klimt, l’opera più importante e prestigiosa della Galleria d’arte moderna Ricci Oddi, qualora le verifiche confermassero l’autenticità del quadro, sarebbe un bellissimo dono, uno splendido regalo di Natale non solo per la comunità piacentina, ma per l’intero movimento artistico internazionale”.
Con queste parole l’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi, con le cautele del caso, esprime tutta la sua soddisfazione: “Un grazie di cuore alle Forze dell’Ordine che non hanno mai interrotto le ricerche di uno dei più grandi capolavori della pittura ottocentesca”. Conclude l’assessore: “Proprio ieri durante un incontro relativo alla preparazione della mostra a ricordo di Stefano Fugazza, direttore a quei tempi, affermavamo quanto sarebbe stato importante il ritrovamento dell’opera e quanto lo stesso Fugazza soffrì per quel deprecabile furto. Oggi, considerando che in passato tante sono state le bufale relative a questo dipinto, se ciò fosse confermato, gioirebbe insieme a tutti noi”.
L’assessore Papamarenghi, che si è recato così come il collega Mancioppi a fare un sopralluogo alla Ricci Oddi, si è già sbilanciato nel chiedere, qualora l’autenticità ne venisse provata, che il Klimt venga restituito alla città.
“Faremo gli adeguamenti strutturali necessari – ha detto – per poterlo esporre di nuovo”.
IL FURTO – Il “Ritratto di Signora” è stato – e rimane tutt’ora – un giallo per Piacenza e per il mondo dell’arte. L’opera è stata oggetto di numerose attenzioni mediatiche anche nel recente passato: ricordiamo ad esempio il servizio della giornalista Annalisa Venditti della trasmissione “Chi l’ha visto?” di Rai 3, in visita nella nostra città nel dicembre del 2016, e il libro “Il mistero del doppio ritratto di Klimt” del giornalista e scrittore piacentino Ermanno Mariani pubblicato nell’agosto del 2018; ora l’editore Skira lancia Capolavori Rubati, che rinnova l’attenzione sul caso.
Il furto venne scoperto il 22 febbraio del 1997, ma è riconducibile ad uno dei tre giorni precedenti. A ritardare la scoperta della scomparsa un trasloco in corso nella galleria per una mostra su Klimt a Palazzo Gotico. Non fu mai chiaro se il quadro venne fatto uscire dal tetto (la cornice venne trovata vicino al lucernario) o se i ladri passarono dall’ingresso principale. Le indagini dei carabinieri portarono a indagare sui custodi della galleria, la cui posizione venne però ben presto archiviata per mancanza di prove. Tante le piste seguite in più di 20 anni dagli inquirenti, fra cui anche una esoterica legata ad una misteriosa setta satanica, ma finora il quadro sembra sparito nel nulla. Oggi è fra le opere più ricercate dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale.
Poco prima dalla scomparsa il quadro era stato oggetto di studi da parte Claudia Maga, all’epoca studentessa del Liceo Cassinari, che avevano portato ad una significativa scoperta: dietro al “Ritratto di signora” era sempre stato nascosto ai nostri occhi un secondo ritratto, che si sovrapponeva perfettamente al primo, quello di una ragazza con cappello, probabilmente realizzato da Klimt intorno al 1910.
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