“Città senza progetti, se non quelli riciclati”. La minoranza replica al sindaco e lancia la sfida

Un’amministrazione immobile, litigiosa, incapace grado di mettere a frutto i quasi 7 milioni di avanzo in bilancio perché priva di una progettualità propria e che, anzi spaccia per propri i progetti ereditati dalle giunte precedenti.

La minoranza di palazzo Mercanti contesta il bilancio che il sindaco Patrizia Barbieri ha tracciato della propria attività amministrativa, durante il tradizionale incontro con la stampa di fine anno, e ha risposto al video realizzato per fare il punto di metà mandato, con un proprio “controvideo”, caricato su youtube.

L’immagine che emerge di Piacenza è diametralmente opposta. Del resto quello della critica è il ruolo che spetta alla minoranza, fa notare Stefano Cugini, capogruppo Pd, reso forse più facile da un’amministrazione il cui “tratto sapiente è che vive delle sue contraddizioni e delle difficoltà che fa a dissimularle. Lo abbiamo visto in commissione bilancio quando l’assessore Paolo Passoni ha smentito il collega Stefano Cavalli, candidato alle regionali (per la Lega, ndr)”. La realizzazione del “controvideo”, continua Cugini “è stato un lavoro divertente”, anche perché ha consentito di fare il punto sulle scelte compiute dalla giunta Barbieri che “punta sulle manutenzioni ma taglia il sociale. Sono scelte politiche che costringeranno la prossima amministrazione a un lavoro di ricucitura difficile”.

“Durante la campagna elettorale si è parlato tanto di aria nuova – continua Roberto Colla (Piacenza Più), ma ne abbiamo vista poca, oggi questa amministrazione è arrivata a metà mandato ed ancora difficile capire quale tipo di città abbia in testa, quale obiettivi intenda darsi, non ha una prospettiva, ma prosegue con le cose fatte prima. In cosa si è contraddistinta questa amministrazione? Forse nella litigiosità. La stranezza – anche se eravamo litigiosi anche noi, ma nelle sedi opportune – è che emerge nella sala consigliare. Gli atti ispettivi vengono promossi dalla maggioranza stessa. Questo mi lascia con amaro in bocca.

“La sindaca si è promossa il sindaco con un bel voto, io le darei un bel 4 – dice Luigi Rabuffi (Piacenza in Comune) -. Questa amministrazione si è appropriata dei compiti altrui, come fanno gli studenti che copiano, ed è in grado di buttare tanto fumo come il niente che produce. Mentre fa danni sul fronte ambientale: ha autorizzato nuovo residenziale, ha deciso di cementificare aree verdi agricole (dove sorgerà il nuovo ospedale), ha messo a punto un Pums che promette delle cose incredibili, mentre noi stiamo ancora aspettando le telecamere in piazza Cavalli. Il 4 è un voto davvero generoso”.

“Come forze di minoranza possiamo avere idee diverse, ma abbiamo l’obiettivo comune di salvare questa città – interviene Christian Fiazza (Pd) – e qui ci sono più cose che uniscono che quelle che dividono. Piacenza non può essere governata come Castelvetro (di cui Barbieri è stata sindaco per due mandati consecutivi, ndr)”. Il problema può essere la squadra, “i collaboratori” suggerisce Fiazza, alcuni assessori sono stati cambiati ma questo non ha portato a uno slancio positivo, “il vice sindaco (Elena Baio, ndr) è impalpabile politicamente, vediamo gli uffici bloccati da problematiche familiari di alcuni assessori in felice attesa (il riferimento è a Erika Opizzi, titolare dell’urbanistica, ndr) Parlando con gente che non è di sinistra e non ha mai votato a sinistra, avverto una grande amarezza: c’è una distanza evidente, siderale tra la casta e i cittadini, non ce la fanno, non sono in grado di governare e non sono capaci di umiltà” conclude l’esponente Pd che definisce “bombardata” la frazione in cui vive, Sant’Antonio.

“La coalizione che governa Piacenza trova un’unità in un concetto di cambiamento da loro più volte rivendicato, però se provassimo a chiedere ai cittadini di indicare una novità realizzata da loro, non riuscirebbero a citarne neppure una – continua Gianluca Bariola (Piacenza del futuro) -. Una delle caratteristiche di questa amministrazione è l’autoreferenzialità: nella programmazione non è mai stata coinvolta, consultata nessuna parte attiva della città. L’avanzo è consistente, ma non viene speso perché non si sa come fare. Ho apprezzato la nota dell’assessore Cavalli sullo sport, proposte positive che lui però non ha messo in pratica da assessore. Abbiamo proposto l’istituzione di una commissione antimafia e siamo ancora in attesa di una risposta. Deve essere una battaglia di tutti, ed è stata talmente ben compresa che il consigliere Giancarlo Tagliaferri (candidato a sua volta con FdI, ndr) l’ha proposta in Regione.

“Con il nostro controvideo siamo diventati portavoce dei cittadini, a Piacenza non è tutto rosa e fiori – afferma Giulia Piroli (Pd) -. Sono stata redarguita perché ho detto che questa amministrazione è fortunata, ma è vero: gli avanzi cospicui hanno permesso di fare manutenzione, ma niente opere di grande respiro. Sul fronte del nuovo ospedale, l’importo della nuova perizia è stato ridimensionato, come si legge sull’albo pretorio, da 48 mila a 43 mila euro. Questa decisione dimostra incertezza rispetto a scelta dell’area”. Sul fronte della cultura, invece, proprio nell’anno di Piacenza 2020, “apprendiamo che dal primo gennaio è stato ridotto l’orario di apertura delle biblioteche, con la motivazione è che c’è poco personale. Ok le aperture serali, ma si tratta solo di proposte di facciata, quando la sede di viale Dante osserverà un giorno di chiusura settimanale, quella della Farnesiana sarà chiusa al martedì pomeriggio e al giovedì mattina, alla Besurica si riducono i turni e sono stati ridotti i servizi interni, come il prestito interbibliotecario”.

Patrizia Barbieri è il sindaco che ha avuto la congiuntura economica più favorevole, con avanzi di amministrazione e la possibilità di spendere la carta di un ministro dei trasporti che è di Piacenza (Paola De Micheli, ndr). Però la macchina amministrativa va a 20-30 all’ora – sostiene Andrea Pugni (M5s) -. Le cose non vanno in porto per incapacità. Per la redazione del Pums sono stati impiegati 2 anni, questa estate l’assessore all’ambiente Paolo Mancioppi sembrava essere sempre a rischio, ora è la star. I risultati positivi sono stati casuali, l’amministrazione non è capace di incidere e di portare a casa dei risultati importanti su partite e operatori importanti come il consorzio agrario, Iren, Seta. Qual è il segno distintivo di questa amministrazione, per cosa sarà ricordata? Il sindaco dice che sono stati criticati perché hanno saputo fare scelte coraggiose, in realtà la questione è che sono stati criticati perché non sanno fare scelte. Ci si lamenta di non saper comunicare bene: si spendono oltre 100mila euro all’anno tra capo di gabinetto e addetto stampa. Forse potrebbe chiedere consiglio all’assessore Cavalli, in materia di comunicazione efficace…”.

“Chiunque abbia amministrato sa benissimo che a metà mandato si deve arrivare con il 75% del programma già realizzato, con i progetti avviati – sottolinea Giorgia Buscarini (Pd) -. Questa è un’amministrazione che si è presentata come aria nuova, ha fatto tante promesse ma ne ha mantenute poche, come quella della moratoria commerciale per fermare nuovi insediamenti. Di certo non devono venirci a dire che sono a sostegno della riqualificazione centro storico e negozi di vicinato, perché le scelte che stanno facendo vanno invece nel segno opposto”.  L’esponente Pd non è critica solo sul commercio, ma anche sui servizi sociali, che sono stati “smantellati”. Il consiglio che dà ai componenti dell’esecutivo è di fare “l’assessore a tempo pieno seriamente tutti i giorni”.

“Quando è iniziata la discussione sul Pums, l’assessore Paolo Mancioppi diceva di essere contrario alla ztl allargata e di essere invece favorevole a un ampliamento delle zone pedonali. Ora invece abbiamo appreso che il piano prevede il contrario – fa notare Mauro Monti (Liberi) -. Questo è emblematico del modo di procedere di questa amministrazione, che mette in evidenza inerzia su tanti temi, come quello scuola che mi è molto caro. C’era l’impegno di realizzare il nuovo nido a Borgotrebbia, poi si è aggiunto il progetto di realizzare anche una scuola media, e complice il cambio di assessori si è fermato tutto. Siamo all’inerzia assoluta”.

“L’amministrazione non ha progettato niente non andremo a raccogliere niente – osserva Sergio Dagnino (M5s) -, aspettiamo il Pums. In tema di ambiente e di viabilità, si auto incensano alla grande per progetti che sono nati due – tre amministrazioni fa. Per noi che siamo neofiti della politica questa è stata esperienza strana, dopo due anni e mezzo ho capito che c’è gente che non decide senza che abbia l’autorizzazione di qualcun altro, e il cambio di assessori non ha aiutato. Il sindaco lamenta un problema di comunicazione: in realtà l’ufficio stampa è molto numeroso, ha nominato un portavoce, c’è un direttore generale. Eppure c’è chi deve scrivere lettere al giornale perché non riesce a mettersi in comunicazione con l’amministrazione”.

“Nella conferenza stampa di fine anno il sindaco si è intestata il merito di aver venduto le azioni Iren – conclude Massimo Trespidi (Liberi) -. Per rendere meno indecorosi i 6 milioni e 890 mila euro di avanzo di bilancio avanziamo noi delle proposte: costruire il nuovo asilo a Borgotrebbia che aspetta di essere ripristinato da oltre due anni. Sul fronte della viabilità e parcheggi, il nostro video parla di sosta perché la città dà l’idea di essere totalmente ferma. A questo proposito sono tre le questioni: individuare aree da adibire a parcheggi scambiatori, recuperare il parcheggio di via Benedettine e allestirne un altro, una volta risolto il contenzioso, nell’area ex Acna, da mettere anche a servizio dell’ospedale attuale. E’ necessario un cambio di rotta e aumentare il ritmo amministrativo. Questa è una giunta di avvocati e supermercati, che dimostra incapacità, il non essere all’altezza del mandato, con assessori assenti non in grado di governare la struttura, su cui viene riversata la responsabilità che non è la loro. Lo si è visto questa estate, con il caos sul verde, la cui responsabilità era dell’assessore. Questa amministrazione non ha nessun contatto con la città perché non la vive, non ha promosso nessun progetto per il futuro. Siamo in presenza di un gruppo di persone che ha vinto sì le elezioni, e pensava così di aver risolto ogni problema”.

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