Edilizia, timida ripresa in Emilia Romagna: a Piacenza compravendite di case in crescita (+4%)

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Crescono le compravendite di abitazioni nel piacentino, in calo invece (-11,9%) i mutui per acquisto di case erogati alle famiglie. La nostra provincia è però l’unica dell’Emilia-Romagna in controtendenza per quel che riguarda i nuovi mutui per investimenti in edilizia non residenziale (+47%) e segna un +19% anche per i mutui del residenziale.

Sono alcuni dei dati che emergono dal rapporto 2019 sull’industria delle costruzioni nella nostra regione presentato da ANCE Emilia Romagna ed elaborato dalla Direzione Affari Economici e Centro Studi dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili. Il report scatta la fotografia di un settore che cerca di riprendersi dalla grande crisi: nell’anno appena concluso si è osservato infatti un aumento del 2,9% (+2,3% la media nazionale) degli investimenti in costruzioni rispetto al 2018, confermando una dinamica positiva in atto da tre anni. Per il 2020 si prevede poi un aumento dei livelli produttivi pari al 2% in termini reali (+1,7% la media nazionale).

Segni in positivo anche per quel che riguarda i lavoratori operanti nel settore, che nei primi 9 mesi del 2019 sono cresciuti del 3,2%.  Continuano ad aumentare anche le compravendite di abitazioni (+7,3% nei primi 9 mesi del 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018), così come non si arresta la crescita dei permessi a costruire ritirati per nuove abitazioni e ampliamenti (+12,7% secondo l’ultima rilevazione, risalente a fine 2018).  In risalita anche i bandi di gara per lavori pubblici (+6,1% in valore su base annua, seppure in flessione dell’11,6% nel numero complessivo). Segno più inoltre nella spesa per investimenti degli enti locali emiliano-romagnoli: nei primi 10 mesi del 2019 l’incremento è stato del 25% rispetto all’anno precedente.  Sono invece in calo del 3,2% i finanziamenti degli istituti di credito per investimenti in edilizia residenziale e di ben il 46% quelli per il non residenziale. In diminuzione anche i mutui concessi alle famiglie per l’acquisto di case (-2%).

Oggi il settore delle costruzioni emiliano-romagnolo rappresenta per investimenti il 7,4% dell’economia regionale, il 15,8% degli addetti nell’industria e il 5,1% dei lavoratori che operano nell’insieme dei settori di attività economica. Nell’ultimo decennio le costruzioni hanno vissuto una crisi pesantissima che ha iniziato ad attenuarsi solo di recente – pur con ancora molti elementi di incertezza – e che ha portato a una contrazione degli investimenti di quasi il 33%, con conseguenze molto rilevanti su imprese e occupati.

Sono 44.320 le imprese operanti nel settore (il dato si riferisce all’ultima elaborazione Istat disponibile, risalente alla fine del 2017), con una media di 2,5 addetti per impresa e una netta prevalenza di quelle a carattere individuale. La grande maggioranza, pari a quasi 40mila imprese, rientra in un fatturato fino a 500mila euro.  A Piacenza le imprese nel settore delle costruzioni sono 2.991 con una dimensione media di 2 addetti. Gli occupati complessivi sono 6.500.

Compravendite di case in crescita, ma trionfa l’usato di bassa qualità – Sono state 39.162 le compravendite di unità immobiliari ad uso abitativo in Emilia-Romagna nei primi 9 mesi del 2019 (+7,3% sullo stesso periodo del 2018, superiore al +5,7% della media italiana). L’andamento positivo del mercato immobiliare residenziale emiliano-romagnolo prosegue dal 2014, sia nei comuni capoluogo che in quelli non capoluogo, con un aumento complessivo in questo periodo del 50% di abitazioni compravendute. In questa classifica Bologna, con +8,7%, è seconda solo a Milano (+9,3%) tra le grandi città italiane. Il 90% delle compravendite immobiliari riguarda l’usato, i cui prezzi si sono stabilizzati nel corso del 2019 dopo aver perso il 22% del valore medio in 10 anni. Le abitazioni nuove invece hanno fatto registrare nel 2019 un +1,3% dei prezzi (+3% rispetto al 2010).

A Piacenza le compravendite nei primi 9 mesi del 2019 sono state 2.324, con una crescita del 4% (dato più basso in Regione): mentre resta stabile il dato che riguarda il Comune capoluogo crescono del 7,1% negli altri comuni della provincia.

Un mercato del credito in ulteriore contrazione, non omogeneo nelle province della regione – Tra il 2007 e il 2017 i finanziamenti erogati per nuovi investimenti in costruzioni sono diminuiti in Italia di circa il 70%, in particolare nel comparto residenziale. Solo nel 2018 si è osservata una variazione positiva (+6,6% rispetto al 2017 nel residenziale e +15,8% nel non residenziale). Nel 2019 sono tornati però nuovamente a diminuire, anche in Emilia-Romagna. Se per il non residenziale la contrazione dei  finanziamenti (mediamente del 46%) ha interessato tutte le province tranne quella di Piacenza (che ha segnato +47% di nuovi mutui per il non residenziale e +19% per i muti del residenziale), quella che riguarda il residenziale (la media è -3,2%) ha registrato variazioni molto positive a Parma, Modena e Piacenza, sostanzialmente pari a zero a Bologna e piuttosto negative nelle restanti province.

L’erogazione di nuovi mutui è stata nel 2019 molto difficile anche per le famiglie, facendo registrare valori negativi in tutte le province con l’eccezione positiva di Bologna. A Piacenza il calo è stato dell’11,9%.

Salgono gli investimenti pubblici ma i livelli pre-crisi sono ancora lontani – Nei primi 10 mesi del 2019 in Emilia-Romagna la spesa in conto capitale dei comuni a sostegno di investimenti e appalti pubblici ha fatto segnare un incremento significativo (+25%), che si va ad aggiungere al +10,6% del 2018. Una buona ripartenza dopo la riduzione del 60% che si è registrata tra il 2008 e il 2017 ma i livelli produttivi da recuperare sono ancora lontani. Nel 2019 sono stati pubblicati 1.400 bandi di gara per lavori pubblici nella nostra regione, per un ammontare di oltre 2 miliardi di euro. Un valore in crescita del 6,1% ma in flessione dell’11,6% per il numero di pubblicazioni.  Gli interventi strutturali di miglioramento sismico potrebbero valere 8,5 miliardi di euro.

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